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7 motivi per cui il travaglio è doloroso

Con il termine travaglio si indica la fase in cui cominciano contrazioni dolorose e la dilatazione del collo dell’utero. Ma perchè queste contrazioni sono dolorose? Ci sono almeno 7 motivi tecnici che possono giustificare il dolore del travaglio. In questo articolo li analizzeremo uno per uno.

  • La contrazione stessa
    L’utero è un muscolo involontario, cioè le sue contrazioni avvengono non per volontà del cervello ma grazie ad un controllo ormonale. Questo vuol dire che non si ha alcuna possibilità di rilasciare il muscolo quando si sente dolore alla contrazione. Quando ci alleniamo in palestra contrariamente, contraendo il bicipite ad esempio riusciamo a regolarci in base alla risposta dolorosa: se il carico è troppo e il muscolo fa troppa fatica, possiamo decidere volontariamente di mollare e rilassalo. Questo non può avvenire con i muscoli involontari, che continueranno a contrarsi finchè serve, nonostante il dolore. Quindi l’acido lattico che si produce e la fatica muscolare a ci il corpo viene sottoposto è senza dubbio uno dei fattori responsabili del dolore; da qui il nome travaglio, che dal latino significa appunto fatica.
  • Il fattore meccanico
    Non è da sottovalutare il fattore meccanico. L’utero si contrae per espellere il feto, la placenta e il liquido amniotico, dunque i suoi spasmi muscolari lottano per svuotarsi del suo contenuto. E’ la stessa cosa che accade all’intestino durante una colica addominale e maggiore sarà il contenuto da espellere maggiore sarà lo spasmo muscolare ed il dolore che ne consegue.
  • Gli spasmi intestinali
    Gli ormoni in circolo durante il travaglio non stimolano solo le contrazioni dell’utero, ma anche gli spasmi dell’intestino che sono notoriamente dolorosi specie per le donne che soffrono di coliti.
  • La trazione dei legamenti
    L’utero contraendosi riduce il suo volume creando una trazione sui legamenti, che a seconda dell’elasticità di questi può risultare più o meno dolorosa.
  • La stimolazione delle fibre nervose
    Tra le vertebre T10 -L1, ossia la decima vertrebra toracica e la prima lombare si trovano le fire nervose che innervano l’utero e la cervice. Per questo motivo durante le contrazioni si avverte dolore anche lì all’inizio del travaglio. Alcune donne sperimentano questi dolori alla schiena anche già durante i cicli mestruali, quando l’utero si contrae per espellere il sangue endometriale.
  • La dilatazione del collo dell’utero, della vagina e del perineo
    Ad ogni contrazione che parte dal fondo corrisponde una trazione sulle fibre del collo dell’utero, che si dilata grazie alla spinta della testa fetale. Questa arriva poi nel canale vaginale, dilatandolo ed in fine dilata il perineo per uscire. Nei primi parti la dilatione di questi tessuti è più difficile e dolorosa che nei seguenti, perchè sono naturalmente più rigidi.
  • La retropulsione del coccige
    Raggiunta l’altezza del coggige, la testa fetale spinge per farsi spazio, costringendolo ad aprirsi all’indietro, nella così detta retropulsione del coccige. La retropulsione del coccige può essere dolorosa se ci sono stati precedenti fratture di questa struttura ossea, che spesso non vengono diagnosticate.

Il dolore fisico del travaglio può essere altresì peggiorato da condizioni preesistenti, come stati infiammatori pelvici o intestinali, sindromi aderenziali, sciatica, lombalgie, immobilità o posizioni non favorevoli al travaglio e al parto. Inoltre le resistenze fisiche che la donna oppone sono determinati nel far percepire il dolore come più o meno forte.

Le resistenze partono dalla mente, dalla paura del distacco, dalla paura di provare dolore o di non farcela, e si ripercuotono sul corpo contraendolo e rendendo più difficili e dolorosi tutti i passaggi sopra descritti. Per questo motivo durante i corsi pre-parto si insegna sopratutto la detensione volotaria del corpo attraverso la respirazione e la fiducia in se’ stesse.

Nell’ultimo ventennio si sta cercando in tutti i modi di eliminare i dolori del travaglio e del parto attraverso analgesie farmacologiche di ogni tipo.

Il dolore fisico è certamente sgradevole, tuttavia non si può ignorare che gioca un’importante ruolo salvavita ed in particolare durante il parto riveste delle funzioni importanti che andrebbero riscoperte, sfruttate e valorizzate piuttosto che messe a tacere con una anestesia.