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Complicanze del parto: che cos’è la distocia di spalla

La distocia di spalla rappresenta da sempre una temuta ed importante complicanza del parto vaginale. È una condizione che si verifica quando durante la discesa del feto nel canale osseo, le spalle restano bloccate al suo interno senza possibilità di impegnarsi o disimpegnarsi (se la testa è già fuori) con le manovre classiche di base. Quindi il personale è costretto a praticare delle manovre particolari di estrazione, talune cruente e rischiose per il feto, in quanto possono condurre alla paralisi ostetrica. I rischi materni invece riguardano le possibili lacerazioni e le fratture del bacino. Oggi, grazie alla possibilità di diagnosticare precocemente i fattori di rischio, l’incidenza della distocia di spalla è scesa al 2%.

I fattori di rischio sono in primis la macrosomia fetale e le presunte sproporzioni feto pelviche. Se un feto è troppo grande rispetto ai percentili o comunque troppo grande rispetto ai diametri del bacino materno (misurati con la pelvimetria), il rischio di incorrere in una distocia è molto alto se si sceglie di andare fino in fondo in un parto vaginale.

I campanelli di allarme che devono far supporre la possibilità di una sproporzione feto-pelvica sono rappresentati dalla bassa statura, dalle alterazioni del canale osseo materno, dai precedenti parti con distocia di spalla, dal diabete gestazionale, dall’età materna avanzata, dall’obesità materna perché il pannicolo adiposo restringe la pelvi, e dalla multiparità (aver avuto molti parti), l’aumento localizzato di parti del corpo fetale (come accade anche nel diabete gestazionale).

Qualora non si sia provveduto a fare una corretta diagnosi in corso di gravidanza, anche durante il travaglio si può identificare per tempo il rischio di sproporzione feto pelvica e quindi di distocia di spalla. Alcuni segni predittivi sono l’arresto secondario della dilatazione cervicale (cioè se la dilatazione già cominciata improvvisamente si arresta, rimanendo invariata per un ora) e la mancata discesa della testa (o della parte presentata) nel canale osseo.

Fattori di rischio ancora più specifici per la distocia di spalla sono lo spasmo zonale del miometrio, la deflessione della testa, la brevità assoluta del funicolo. Un segno chiaro di distocia di spalla è il così detto segno della tartaruga. Quando la testa fetale compare alla rima vulvare, se c’è spazio sufficiente perché scendano anche le spalle nel bacino, la testa divenuta visibile non torna indietro. Nella distocia di spalla invece fa esattamente come la testa di una tartaruga: alla contrazione e sotto spinta comparirà la testa e al termine della contrazione la testa rientra e scompare. Questo significa che le spalle non riescono a fissarsi agevolmente nello stretto superiore (che è il più largo del bacino), quindi verosimilmente non potranno passare per quello medio ed inferiore.

Dato la complessità della gestione di un parto vaginale con distocia di spalla, e visto che c’è il rischio di incorrere in un taglio cesareo in urgenza, in presenza di fattori di rischio come la macrosomia o il diabete gestazionale, sussiste l’indicazione al taglio cesareo programmato come stabilito dalle linee guida dell’OMS.