Quando la mamma non produce abbastanza latte, ma comunque quello che ha resta indispensabile per il bebè, pur se non del tutto sufficiente al suo fabbisogno nutrizionale, si aggiunge a questo quello artificiale o formulato. Quindi l’unione del biberon con il seno per sfamare il neonato viene definito allattamento misto . È il pediatra che stabilisce con la madre come regolarsi con i tempi e le modalità di questo tipo di allattamento che a sua volta presenta 2 diverse tipologie:
L’allattamento misto può esser eseguito iniziando con un unico biberon in polvere da dare in 24 ore, per poi passare ad un graduale aumento, senza pretendere sin da subito che il neonato finisca tutto, perché magari è ancora abituato alla suzione al capezzolo, diversa ovviamente da quella del ciuccio. Inoltre va ricordato che se si pratica l’allattamento misto perché la madre deve rientrare a lavoro, o perché il suo latte ormai scarseggia, certamente con questo metodo, la lattazione stessa tenderà a diminuire proprio perché il pargolo non si attaccherà più così spesso al seno.