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10 cose che non puoi capire se non hai un figlio

Soltanto quando si diventa genitori si capisce realmente quanto le nostre madri avessero avuto ragione nel preoccuparsi sulla nostra crescita. Gli amici che non hanno un figlio difficilmente comprenderanno le rinunce dei neo papà e mamma, e questo perché non vivono i sentimenti e le difficoltà che comporta quotidianamente l’esser responsabile per qualcun altro particolarmente piccolo e indifeso. Abbiamo perciò sintetizzato in una lista 10 cose che non si possono capire se non si ha un figlio.

  1. La stanchezza: amiche senza prole che lavorano dalle 8 del mattino alle 20 di sera riescono lo stesso ad uscire e a far tardi dopo le ore di ufficio. Questo perché hanno bisogno di staccare dalla routine lavorativa e si stupiscono se la loro amica madre, che resta a casa tutto il giorno a badare al bebè, non esce la sera in quanto stanca. Infatti, una mamma con figli, vive un tipo di affaticamento differente, e pure se vorrebbe staccare la spina e distrarsi la sera, preferisce dormire e riposarsi.
  2. L’amore per chi non si conosce: se non si ha un pargolo non si può comprendere cosa vuol dire voler bene a chi non si conosce ancora. Ciò per una coppia succede già a partire dal test di gravidanza, quando si scopre infatti che si diverrà genitori di una bimba o di un bimbo.
  3. L’ansia: ammettiamolo anche se non lo si vuol confermare, ma quel senso di paura che possa accadere qualcosa al proprio pargolo inizia ad insinuarsi nel pensiero di ognuno di noi in concomitanza con la gravidanza, rendendo così ansiosa la coppia.
  4. Il silenzio: se non si hanno dei bambini non si capirà mai il valore della tranquillità, nel restare completamente soli in casa senza i rumori del televisore, computer, urla, pianti ecc. Il silenzio non fa paura, anzi diventa un desiderio soprattutto per le orecchie di una mamma.
  5. La sensibilità: nelle menti di ogni genitore scatta un meccanismo di sensibilità eccessiva nei confronti dei più deboli o di cause ambientali e sociali mai considerate prima di diventare madre o padre.
  6. Lo shopping: le spese inutili vengono ridimensionate, ma soprattutto se prima si era abituate a comprare abiti solo per sé, improvvisamente ogni oggetto può diventare utile al proprio figliolo.
  7. L’iniziale vita da neo genitori: chi non ha dei pargoli non capirà il motivo per cui nei primi mesi dalla nascita del bambino, la coppia vive da eremita, chiusa in mura domestiche e pronta ad uscire solo se il clima lo consente. I non genitori sicuramente avranno difficoltà nel comprendere questo cambiamento relazionale degli amici neo genitori.
  8. La pulizia: improvvisamente l’amuchina ed il napisan diventano i prodotti più acquistati dalle neo madri, pronte a disinfettare qualsiasi oggetto che vanga a contatto con il bebè. La stessa casa assume uno stile giapponese; tavolini bassi a misura di bambino, pochi mobili e soprattutto il pavimento limpido, perché in casa si deve entrare senza scarpe ma al massimo in pantofole, per evitare la contaminazione di germi esterni.
  9. Il tempo: la percezione delle ore per dei genitori è ben diversa rispetto a chi non ha figli. Si va sempre di corsa, e si cerca di stabilizzare una routine di vita per riuscire a conferire una ciclicità al bambino.
  10. Le rinunce: indubbiamente pesano più agli amici di una neo famiglia che alla famiglia stessa, la quale preferisce dire di no ad una serata danzante perché predilige trascorrere delle ore a farsi delle coccole sul proprio lettone. Chi non ha figli non capisce quanto sia importante un bacio o un abbraccio del proprio partner assieme al proprio figliolo.