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Come riconoscere le coliche del neonato? Con la regola del tre

Come capire se il bambino soffre di coliche con la regola del tre

Pianto inarrestabile, agitazione e malessere vengono facilmente associate alle coliche nel neonato. Ma non sempre è così. Esiste però una regola e si chiama regola del tre. Vediamo di seguito di cosa si tratta e come può esserci utile per riconoscere realmente una colica.

La regola del tre

Se il bambino piange, è agitato ed irritato per o più di tre ore al giorno e se questo stato ha una frequenza pari ad almeno tre giorni alla settimana e si protrae per almeno tre settimane consecutive, allora si tratta proprio di coliche gassose.

Si chiama regola del tre ed è stata formulata nel 1954 dal Dott. Wessel. Si tratta di studi che risalgono a molti anni fa ma che vengono sfruttati ancora oggi per poter riconoscere le coliche.

Questa regola ci viene in aiuto quando erroneamente associamo alle colichette un qualsiasi pianto o stato di agitazione del bambino, senza conoscerne la reale causa. E purtroppo, le cause che scatenano questo disturbo sono ancora oggi non ben definite.

Ecco dunque che, prima di parlare di coliche nei neonati, è importante cercare di capire perché il bambino piange e si agita.

foto_pianto

Le coliche nel neonato

Moltissimi bambini, in particolar modo 4 settimane dopo la nascita, soffrono di coliche gassose. Si tratta di un disturbo che porta dolore addominale e non solo.

Per questo dolore il bambino piange, si agita, è solitamente pallido e tende a flettere le gambe verso il pancino. Il piccolo è poi talmente irritato che né i genitori, né il ciuccio o altro riescono a calmarlo.

Questo disturbo diventa un fastidio non solo per il bambino ma anche per mamma e papà che spesso non sanno proprio come fare.

Quali sono le cause? Le cause scatenanti delle coliche gassose neonatali non sono precise e ben stabilite. Spesso però si associano all’ingestione di aria durante le poppate o alla fermentazione del latte nell’intestino del bambino.

bonus latte e pannolini

Quindi sono legate principalmente a cause alimentari e colpiscono sia bambini che vengono allattati al seno sia bambini che si nutrono con latte artificiale.

Buona abitudine è quella del ruttino dopo la poppata, perché se mancato potrebbe causare proprio una colichetta.

Sbagliato però è associare un qualsiasi pianto ad una colica, anche se spesso lo si fa.

Quindi teniamo bene a mente la formula di Wessel, perché potrebbe esserci d’aiuto:

-almeno tre ore al giorno;
-tre giorni alla settimana;
-almeno tre settimane.


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Se i sintomi si presentano seguendo questa linea allora è molto probabile che il neonato soffra di coliche gassose.