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Penicillina in gravidanza: si può usare?

Penicillina in gravidanza

Assumere medicine in gravidanza può rappresentare un pericolo per lo sviluppo e la crescita del feto. Tuttavia, in alcuni casi (febbre, raffreddore, mal di gola o infezioni) può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche; il rischio è che molte patologie peggiorino compromettendo anche la salute materna. Fortunatamente alcune molecole e principi attivi hanno margini di sicurezza molto alti.

La penicillina in gravidanza è un farmaco largamente utilizzato, che, tranne nel caso di allergie conclamate da parte della mamma, non cela particolari controindicazioni. Per esempio l‘amoxicillina in gravidanza può essere assunta tranquillamente, se necessario; il comune Augmentin, per l’appunto amoxicillina e acido clavulanico, viene destinato a patologie respiratorie (bronchite), dell’apparato uditivo (otite), e al contrario per congiuntivite o disturbi oculari viene fatto assumere solo se colliri e rimedi naturali si sono rivelati inefficaci.

Anche l’antibiotico eritromicina viene largamente prescritto, sebbene appartenga alla famiglia dei macrolidi. Questa classe di farmaci, in studi passati, è stata associata a un aumentato rischio di aborto spontaneo. Lo studio è di matrice canadese, pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, e ha destato l’attenzione di altri ricercatori nel mondo.

Antibiotici in gravidanza

Antibiotici in gravidanza

La questione farmaci e gravidanza è sempre molto accesa, ma gli antibiotici sono indispensabili e fortunatamente alcuni sono compatibili con il periodo gestazionale; proprio perché gli effetti dell’antibiotico sono “massivi” è importante chiedere un parere medico, diffidando dall’automedicazione. Tra gli effetti collaterali degli antibiotici vale la pena ricordare quelli del tratto gastro-intestinale (vomito, diarrea e dolori addominali), insieme a reazioni cutanee e allergiche non note. Non è strano che possa insorgere anche ansia, insonnia, stato confusionale, convulsioni o ittero.

Anche gli antistaminici in gravidanza si possono assumere, ma sempre se strettamente necessari. Chiaramente se insorgono rinite allergica e asma, stagionali e non, non si può pretendere che la mamma sopporti i fastidiosissimi sintomi e quindi è meglio agire e curare. Generalmente se il problema persiste si può ricorrere anche a corticosteroidi, sotto forma di spray nasale.

L’antibiotico in allattamento può essere assunto, ma va considerata la quantità di esso che passa nel latte materno. Molto sicuri sono l’Augmentin, il Clavulin, il Velamox e lo Zimox; infatti tutti arrivano al neonato, ma recano meno disturbi gastro-intestinali di altri. Va evitato lo Zitromax, perché rispetto agli altri permane nel sangue materno (e quindi nel latte) per più tempo.