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Autoriproduzione: a breve la donna potrà fecondarsi da sola

L’autoriproduzione è la capacità di generare una prole senza l’intervento del sesso opposto. Non è fantascienza, dato che in natura esiste già questa possibilità e viene definita partenogenesi. E’ il fenomeno riproduttivo grazie al quale le femmine o le specie ermafrodite depongono uova con un Dna che si auto duplica senza aver bisogno della fusione con altro Dna. E’ tipica di alcuni crostacei, molluschi, insetti e vegetali, ma anche le api utilizzando un tipo particolare di partenogenesi.

Da sempre gli scienziati di tutto il mondo si sono appassionati a questo fenomeno ma, come è tipico della scienza, dall’osservazione alla sperimentazione si finisce sempre per spingersi oltre. All’università di NewCastel Upon Tyne, gli scienziati Inglesi del reparto di biologia riproduttiva hanno deciso di condurre gli esperimenti di autoriproduzione sui mammiferi, dato che per la riproduzione dei mammiferi è necessaria una fecondazione con un duplice DNA, hanno ricreato gli spermatozoi a partire dalle cellule staminali prelevate dal midollo spinale.

Le cellule staminali come tutti sanno sono totipotenti, vale a dire che possono trasformarsi in cellule di qualunque organo. Sono una sorta di riserva dell’organismo di “pezzi di ricambio”, in pratica sono come il Jolly ad una partita di carte: possono essere usate ovunque, per divenire quello che serve.

Lo studio, pubblicato sulla rivista New Scientist , parla dei risultati stupefacenti ottenuti sui topi. Partendo dalle loro staminali, con la somministrazione di vitamine e sostanze chimiche, si è riuscito ad ottenere spermatozoi per fecondare, ed ovuli da fecondare. L’obiettivo dello studio aveva come fine nobile quello di curare la sterilità anche nei casi più disperati, ma non è stato difficile ipotizzare anche un uso prettamente femminile (è il caso di dirlo) della scoperta.

Se oggi in molte nazioni, come la Spagna, la maternità è riconosciuta come diritto della donna a prescindere dalla coppia e dal nucleo familiare, e se il padre può essere sostituito da un campione di liquido seminale, con questa scoperta non è lontana l’ipotesi che di qui a breve si assisterà ad una sua completa ritirata nel processo della riproduzione umana.

La donna non avrà più bisogno dell’uomo per riprodurre, e di sicuro le femministe saranno contente di questo. Ma nel profondo siamo veramente sicure che l’uomo nella vita della donna non sia altro che un campione biologico?