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La donazione del cordone ombelicale: un aiuto alla ricerca

Il funicolo ombelicale è la struttura anatomica di collegamento tra il feto e la placenta. Al suo interno sono presenti tre vasi sanguigni: una vena che provvede al trasporto di sangue ossigenato e altre sostanze nutritive dalla placenta al bambino e due arterie che riportano alla placenta il sangue refluo contenente gli scarti del metabolismo fetale.

Il sangue presente nel cordone ombelicale è perciò ricco di cellule staminali emopoietiche, ossia quelle cellule che sono in grado di riprodursi generando nuovi globuli rossi e globuli bianchi e piastrine.  Questa loro caratteristica le rende preziosissime in alcune malattie del sangue dove l’ambiente midollare è stato danneggiato ed è necessario sostituire cellule malate a cellule sane. Con il sangue cordonale è possibile sostituire il trapianto di midollo e curare dunque patologie tumorali come la leucemia e i linfomi e patologie non tumorali come la talassemia, l’aplasia midollare e le immunodeficienze congenite in bambini e adulti.

La donazione del cordone ombelicale è pratica comune ormai in molti paesi. Dopo il parto, che sia naturale o cesareo, un operatore sanitario procede al prelievo di sangue dal cordone che viene poi spedito ai centri di conservazione chiamati banche del sangue cordonale. La tecnica è semplice, indolore e assolutamente priva di rischi sia per la madre che per il neonato. Si può scegliere se effettuare una donazione allogenica, ossia destinata alla ricerca e a chiunque ne avesse bisogno, oppure dedicata, cioè indirizzata ad un consanguineo in particolare o allo stesso bambino.

Nello specifico In Italia la normativa vigente su le “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato” è regolamentata dal decreto legislativo emanato il 18 novembre 2009 dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali. Tale decreto sancisce i principi e le norme di attivazione di tale procedura. Esso  stabilisce che è possibile effettuare una donazione allogenica e una conservazione in modo gratuito, oppure dedicata (ad un consanguineo) o autologa (per il proprio bambino) nelle condizioni in cui questi soggetti siano affetti da patologia in atto, che giustifichi l’utilizzo del sangue cordonale (il tutto correlato da apposita documentazione medica). Per le donazioni autologhe e dedicate  i costi della conservazione sono a carico del richiedente.

La donazione del sangue cordonale può essere richiesta dalle donne in tutti i reparti di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale dove si intende partorire. Prima del parto andrà compilato un consenso informato. Questo gesto oltre ad avere grande valore altruistico ha altrettanto valore per se’ stessi. Infatti i dati  statistici a disposizione dimostrano che se si dona il sangue del cordone, in caso di futura necessità si ha il 97-98% di probabilità di rientrarne in possesso e di poterne usufruire.