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Vero o falso? Le 7 domande più frequenti sul parto

Tutte le mamme si fanno di norma delle domande sul parto. Alcune sono particolarmante curiose, ascoltano i racconti di tutte e chiedono pareri a tutti. Altre invece superano l’ostacolo aggirandolo, cioè semplicemente evitano di parlarne. Entrambi gli atteggiamenti sono frutto di paura e ansia, che ogni donna trova il suo modo per affrontare. Ma entrambi portano degli svantaggi. Chiedendo pareri a tutte le donne si rischia di avere le idee confuse, si finisce con l’avere delle aspettative o delle paure inutili, perché ogni parto è diverso così come lo è ogni donna e ogni bambino. Quindi non basterebbero i racconti di mille donne per tirare le somme. D’altro canto nemmeno parlare con nessuno e fingere di non avere paura risolve la paura, la seppellisce semplicemente, per poi farla riaffiorare più violenta al momento meno opportuno, proprio durante il parto.

Una buona idea è quindi affrontare ed elaborare i propri sentimenti sulla gravidanza e sul parto prima di arrivare al parto, ma parlando con dei professionisti, pochi e selezionati, che possano darvi risposte sincere e scientifiche alle vostre domande ed aiutarvi ad elaborare la paura, senza maschere.
Intanto rispondiamo qui alle 7 domande più frequenti sul parto, e sfatiamo fin da subito qualche falso mito:

1. “Durante il parto sentirò molto dolore?”
Falso e vero. Falso perché se si rispettano i tempi naturali, se si permette a mamma e feto di muoversi liberamente e se si conoscono le tecniche di respirazione e di training autogeno il dolore è sopportabile e viene ben controllato. Più dolorosa invece è la fase espulsiva, ma se un travaglio comincia con dolori insopportabili fin dall’inizio questa dovrebbe essere una spia per gli operatori che assistono, del fatto che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Spesso la causa è anche una eccessiva paura che irrigidisce i tessuti e questa resistenza alla dilatazione da’ dolore. Quindi forse avete bisogno di rilassarvi, di fare una doccia calda, di passeggiare con un vostro caro, di avere una atmosfera intorno più intima e serena. Ogni donna ha bisogno di cose diverse. Dovrete essere voi a mettervi in contatto con voi stesse e capire di cosa avete bisogno, perché francamente se aspettate che lo capisca il personale, allora si che saranno dolori.

2. “Con l’ossitocina si sente più dolore?”
Vero. L’ossitocina stimola la motilità dell’utero, ma facendolo in modo artificiale può creare un affaticamento muscolare e quindi un dolore maggiore. Senza contare poi che essendo un dolore provocato farmacologicamente e non scatenato dal corpo stesso, l’accettazione mentale di esso vien a mancare, peggiorandone la percezione. Tuttavia fa parte dei vostri diritti rifiutare l’infusione di ossitocina, se non ci sono situazioni di emergenza.

3. “Avrò certamente una epidurale se la richiedo?”
Falso. L’epidurale ha delle controindicazioni quindi sarà compito dell’anestesista stabilire se è possibile o meno praticarla nel vostro caso. Inoltre anche se risultate idonee alla tecnica, non si potrà prescindere dalle circostanze. Ad esempio in caso di parto precipitoso non ci sarà tempo di farla, o ancora se partorite di notte, perché in alcune cliniche non è garantito un servizio di epidurale attivo 24h su 24.

4. “Avrò dei punti?”
Vero e falso. Il parto naturale (senza punti) capita due volte su 10. Spesso invece si verificano piccole lacerazioni innocue che vengono suturate. Tante volte (troppe) pensando di prevenire una lacerazione si pratica l’episiotomia. Tuttavia le ultime evidenze scientifiche hanno dimostrato che i danni delle episiotomie sono al pari di quelli delle lacerazioni di basso e medio grado. Rientra nei vostri diritti anche rifiutare questa tecnica, sempre che non ci siano condizioni che la impongono per forza di cose, come la necessità di usare una ventosa. Le lacerazioni più importanti invece non dovrebbero di norma avvenire, ma purtroppo avvengono ancora, nel 30% dei parti vaginali. Esse sono dovute ad una cattiva gestione delle complicanze, come ad esempio ad una mancata diagnosi di sproporzione feto pelvica in corso di travaglio.

5. “Il mio bambino soffrirà?”
Falso e vero. Il travaglio come suggerisce la parola è lavoro. Quindi implica un impegno fisico per la mamma come per il bambino. Impegno che contenuto entri certi limiti rientra nella normalità, è funzionale e non comporta danni. Vi capiterà di sentire il suo battito decelerare assieme alle contrazioni, ma questo è del tutto fisiologico e non vi deve allarmare. Il parto non è una passeggiata, ma piuttosto una corsa. Modificazioni del battito entro certi limiti sono normali. Quando e se diventano anomale sta al personale sospettare una sofferenza fetale e provvedere alla sua diagnosi. In quel caso si provvederà ad un veloce espletamento del parto tramite ventosa o taglio cesareo d’urgenza a seconda del livello di discesa della testa fetale.

6. “La ventosa e il forcipe sono pericolosi?”
Falso. Pericolosi sono gli operatori che non sanno utilizzarli. Anche un taglio cesareo è pericoloso se non conosci la tecnica. Quello che rende pericoloso questi strumenti è l’insistenza nel loro utilizzo. La ventosa e il forcipe devono essere utilizzati una volta sola. Dopo un tentativo fallito tutti gli altri tentativi espongono il feto a grossi rischi. Per questo motivo in caso di fallimento con ventosa e forcipe è assolutamente indicato il cesareo d’urgenza.

7. “Il taglio cesareo d’urgenza è pericoloso?”
Falso e vero. Tutti gli interventi sono pericolosi a causa soprattutto dei rischi legati all’anestesia o agli errori degli operatori. Per contro però possiamo dire che il cesareo è attualmente l’intervento più praticato al mondo e quindi è da riconoscere agli operatori una certa esperienza e manualità che riduce al minimo i rischi di questo intervento.