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Varicella: quando gli adulti sono contagiati dai bambini

La varicella è una malattia esantematica molto contagiosa che in genere colpisce bambini di età scolare, spesso però i genitori che non l’hanno presa da piccoli la contraggono dai figli in modo più fastidioso. Dopo un periodo di incubazione che va dai 7 ai 21 giorni, essa si manifesta attraverso le note bolle rosse pruriginose accompagnate in alcuni casi da febbre, non per forza alta, mal di denti e spossatezza, mentre è infettiva dai 2 giorni prima della presenza delle vescicole fino alla trasformazione in croste e alla loro stessa caduta.

La malattia è innocua nei bambini, infatti solo negli ultimi anni è possibile vaccinare ma non obbligatoriamente. Le persone che non l’hanno avuta durante l’infanzia nel momento in cui sono a contatto con i piccoli malati iniziano a preoccuparsi perché, se non fermata in tempo, le medesime manifestazioni del bambino nell’adulto potrebbero probabilmente essere più violente. Le complicanze sono anche per i neonati, gli adolescenti e le donne incinte, perché c’è il rischio che quest’esantema provochi: superinfezione batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite nei casi più gravi– .

Ovviamente non è detto che insorgano complicazioni, molto spesso accade anche che genitori a contatto quotidiano con figli infetti, non vengano contagiati in quanto l’organismo è come se si fosse immunizzato alla malattia stessa, si tratta quindi in questo caso di soggetti refrattari alla varicella. Ma nell’eventualità in cui la malattia passi dal bambino alla madre o al padre, solo il dottore deciderà se si dovrà effettuare una cura antivirale .

Il trattamento terapeutico dovrebbe avvenire, se si ritiene opportuno, per il bambino attraverso sciroppo (ACICLOVIR) somministrato ogni 4 ore per 5 giorni associato ad antistaminico 1 volta al giorno, mentre per l’adulto tramite pillole (ACICLOVIR), ma ciò soltanto se le prime vescicole sono riconosciute nelle prime 24/48 ore, per evitare un propagarsi di bolle su tutte le parti del corpo. Resta comunque l’osservazione medica della malattia l’unica fonte attendibile a causa della differente modalità di manifestazione del virus in ogni soggetto.

Poco tempo fa l’attrice Angelina Jolie aveva postato un video tramite la Uniiversal Studios Entertainment’s per riferire che a causa della varicella non avrebbe partecipato ad alcuni eventi, poi si è tranquillamente ripresa senza aver avuto complicazioni e ciò fa ben sperare quei genitori impauriti di contrarre questa malattia dai figli. Comunque, va ricordato che non esiste nessuna cura di tipo preventivo quindi se il bambino è malato non resta che aspettare e verificare l’eventuale contagio da parte di fratelli, amichetti oppure genitori che fino ad allora non l’avevano mai contratta o che forse, come scritto prima, non si ammaleranno mai.