Varicella in gravidanza
La varicella è una malattia infettiva, una delle più note e diffuse tra i bambini, ma spesso, anche gli adulti possono prenderla per contagio da varicella sia per contatto che per via aerea. Le donne in gravidanza devono stare molto attente quando vedono intorno a sé i propri figli o altri bambini alle prese con i primi sintomi della varicella, perchè può essere pericoloso per la creatura che portano in grembo.
Varicella
Il responsabile che dà alla varicella inizio è il virus varicella zoster che scatena una serie di puntini rossi per tutto il corpo che danno prurito. Una donna in gravidanza, che non è stata vaccinata, può contrarre questo problema e mettere a rischio la gravidanza soprattutto nel primo trimestre.
Questo è il periodo in cui il feto forma gli organi per questo esiste la possibilità che il piccolo possa avere problemi fisici importanti. Infatti, può nascere con la sindrome della varicella congenita e quindi con lesioni celebrali, cicatrici o con atrofia muscolare. Inoltre la gravidanza è a rischio i sintomi possono essere quelli che portano a un aborto spontaneo.
Se la varicella decorso avviene durante la gravidanza a 21 settimane o nel terzo trimestre di gravidanza la pericolosità diminuisce, anche se c’è la probabilità che il piccolo possa prendere il virus se la gravida ne è affetta al termine del parto. L’importante è farsi seguire costantemente dal ginecologo che saprà consigliare la soluzione migliore su come affrontare varicella e gravidanza e potrà iniettare delle immunoglobuline sia alla mamma, entro 72 ore dal contagio, che al bimbo appena nasce.
In generale è sempre meglio vaccinarsi in anticipo sia per le varie forme di varicelle sia per la rosalia malattia che sono le più pericolose per le donne gravide, perchè la vaccinazione in gravidanza non si può fare. Infatti, bisogna effettuarla almeno 3 mesi prima del concepimento e con gli anticorpi in circolo può solo presentarsi l’eventualità di prendere la varicella in forma leggera.
La varicella si può riprendere da grandi per contagio se non la si è mai avuta prima, in caso contrario il virus resta quiescente nel midollo spinale fino a quando, a causa di difese immunitarie basse o per stress, si riattiva scatenando non il classico decorso della varicella, ma bensì l’herpes zoster, il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio.
Varicella: i sintomi
I sintomi della varicella iniziano sempre con la comparsa di vescicole soprattutto sul viso e in particolare sul cuoio capelluto per poi diffondersi per tutto il corpo. Può comparire anche una sensazione di nausea, la febbre alta e un malessere generalizzato. Anche la varicella nei bambini ha sintomi identici, ma a differenza delle mamme loro possono assumere per la varicella una cura a base di aciclovir varicella, mentre per le donne in dolce attesa è un farmaco altamente sconsigliato.
Varicella: il contagio
La contagiosità della varicella è molto alta soprattutto tra i bambini che hanno più occasioni per scambiarsi la malattia esantematica, ma la varicella in gravidanza è rara se non si hanno figli e se non si frequenta ambienti con minori. Come si trasmette la varicella? La trasmissione della varicella può avvenire sia per contatto, quando le vescicole sono ancora fresche, sia per via aerea, quindi è molto semplice ritrovarsi con il corpo pieno di bollicine rosse. Quando si seccano, diventano croste, dopo già una settimana circa, non sono più contagiose.
Incubazione varicella
Il periodo incubazione della varicella varia da 15 a 21 giorni dopo i quali si iniziano a vedere della varicella i primi sintomi. È importante conoscere questa tempistica soprattutto se si è a ridosso del parto così il ginecologo può prevedere l’inizio della varicella e attivare delle strategie per rendere più tranquilla la gestazione.