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Utero contratto in gravidanza: i rischi da non sottovalutare

Utero contratto in gravidanza

L’utero in gravidanza subisce diverse modificazioni di forma, volume e funzione; inoltre alcuni di questi cambiamenti vengono indotti dalla presenza di contrazioni uterine. L’insorgenza di un utero contratto ha diversi gradi di gravità e normalità, rispetto all’epoca gestazionale in cui ci si trova; per esempio avere mal di pancia nelle prime settimane di gravidanza, per effetto di qualche leggera contrazione, può essere normale. Diverso è il discorso di forti dolori mestruali a inizio gravidanza perché è probabile che indichino contrazioni tetaniche che inducono un aborto spontaneo; in questo caso è sempre meglio rivolgersi a una struttura ospedaliera per un controllo.

Inoltre, i dolori al basso ventre in gravidanza nelle prime settimane non solo potrebbero far pensare a un utero in distensione che si prepara ad accogliere il prodotto del concepimento, ma anche a problematiche gastro-intestinali per aumento degli ormoni circolanti; i dolori intestinali in gravidanza sono presenti per maggiore irritabilità delle mucose. Risulta altrettanto vero che un utero contratto in gravidanza accompagnato a dolore va sempre attenzionato; ad esempio, la pancia dura a 34 o 35 settimane di gravidanza è un problema perché in caso di travaglio nascerebbe un bambino prematuro. Principalmente tra i rischi di un utero contratto in gravidanza, prima di 37 settimane, c’è un parto pretermine.

Tuttavia, non è detto che l’indurimento della pancia in gravidanza porti necessariamente al parto; infatti, se la mamma è disidratata o stanca possono insorgere dolori sotto la pancia in gravidanza. Quindi tra le cause di utero contratto troviamo gli sforzi eccessivi e la perdita di liquidi corporei. In tale circostanza basterà reidratarsi con acqua e sali minerali, e soprattutto riposare per vedere una regressione dei sintomi. Se, invece, abbiamo una pancia dura a fine gravidanza è bene monitorare la frequenza delle contrazioni perché probabilmente la nascita è imminente.

Dolori mestruali in gravidanza

Avere dolori mestruali in gravidanza è impossibile, semplicemente perché la donna non può avere le mestruazioni; tuttavia le fitte in gravidanza vengono comunemente descritte come dolori tipo mestruali, perché si presentano con la stessa tipologia di dolorifica e localizzazione. Quindi è normale avere dolori mestruali in gravidanza? Se vi è dolore insieme a sangue la risposta è no; se invece si percepiscono dolori pelvici intermittenti, essi potrebbero regredire col semplice riposo. Ma se esso è continuo e ingravescente è sempre buona norma contattare il medico per accertamenti.

Dolori mestruali inizio gravidanza

Dolori mestruali inizio gravidanza

A inizio gravidanza troviamo una sintomatologia particolarmente fastidiosa, che può rendere difficili le normali attività della futura mamma. Per esempio la nausea e soprattutto il vomito possono determinare crampi alla pancia in gravidanza, che non c’entrano quasi niente con un utero in contrazione; così come il dolore inguinale in gravidanza non è preoccupante perché può indicare un progressivo aumento del peso che gli arti inferiori e la pelvi devono sopportare.

Comunque questi dolori, se oggetto di dubbio, vanno valutati sempre; per esempio il mal di reni nelle prime settimane di gravidanza non è detto che sia sempre trascurabile. Esso la maggior parte dei casi regredisce con un antispastico, ma potrebbe indicare davvero una colica.

Come riconoscere le contrazioni

Come sono le contrazioni? Le contrazioni cominciano come un indurimento della parte superiore dell’utero (fondo) e continuano come un’onda fino alla zona pubica; in questo frangente può esserci o no dolore. Delle contrazioni interessa la frequenza e la durata, perché più durano e più sono frequenti, maggiori sono gli effetti sulla cervice in gravidanza.

Contrazioni in gravidanza

Contrazioni in gravidanza

Ma cosa sono le contrazioni? Le contrazioni uterine sono contrazioni muscolari che si verificano quando il potenziale di riposo delle membrane si abbassa, su stimolazione, fino a un potenziale critico che scatena lo spasmo. Di contrazioni ne abbiamo di diverse tipologie avvertite anche e spesso come dolori alla pancia in gravidanza. Ad esempio, le contrazioni prodromiche sono contrazioni preparatorie, ovvero le prime contrazioni che l’utero scatena per allenarsi.

Ma le contrazioni preparatorie sono associate a dolore? La risposta è no, le contrazioni di Braxton Hicks non fanno male. Tuttavia la pancia dura in gravidanza senza dolori non deve far perdere alla donna la speranza di partorire, perché queste sono il primo campanello d’allarme che qualcosa sta cominciando. E quanto durano le contrazioni preparatorie? Non vi è una durata universale, ogni donna subisce una stimolazione diversa; comunque non durano più di 7-10 giorni, di norma, ma con tantissime variabili.

Contrazioni gravidanza

I sintomi delle contrazioni sono ben distinguibili dalla futura mamma nel corso della gravidanza; in particolare come riconoscere le contrazioni? Di norma, se si aspetta l’insorgenza del travaglio le contrazioni fanno male, non solo all’addome o all’inguine, ma anche alla schiena e alle gambe. Per riconoscerle basta valutare la durata, che se efficace, si aggira tra i 40 e i 60 secondi; poi, come detto, conta la frequenza che si aggira intorno alle 2-3 contrazioni in 10 minuti.

I movimenti fetali al nono mese, quando il feto è cresciuto e lo spazio si è ristretto, possono recare fastidio; molte donne infatti riferiscono movimenti fetali dolorosi che stimolano l’utero a contrarsi. Se i movimenti fetali eccessivi urtano l’utero per lungo tempo le contrazioni possono essere frequenti ma non produrre alcun risultato in termini di dilatazione del collo uterino. Infatti, la funzione principale delle contrazioni è quella di spingere il feto verso il basso, creando l’apertura progressiva della cervice.