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Utero bicorne: cos’è e cosa comporta

Utero Bicorne

L’utero è un organo genitale femminile, impari e cavo, che serve ad accogliere la cellula uovo che è stata fecondata e a garantirne il corretto sviluppo, durante i 9 mesi di gravidanza. Si trova nella piccola pelvi, precisamente circondato anteriormente dalla vescica, posteriormente dall’intestino retto, superiormente dalle anse intestinali ed inferiormente dalla vagina. Ha la forma di una pera rovesciata in condizioni fisiologiche.

L’utero bicorne consiste in un’anomalia congenita dell’utero, l’appellativo bicorno si riferisce alla conformazione del fondo e del corpo dell’utero (anatomicamente si riconoscono, in senso cranio-caudale, fondo, corpo e collo dell’utero). Come l’utero didelfo e altri tipi di malformazioni, l’utero bicorne rientra tra le malformazioni dell’utero dei dotti Mülleriani, quadri clinici di cui non si conosce la causa e che originano da un errore di sviluppo nella vita embrionale. I dotti di Müller o dotti parasonefrici, sono piccoli condotti genitali, che a livello embrionale, grazie alla stimolazione che si verifica da parte degli estrogeni, danno origine all’utero, alle tube di Falloppio e alla vagina. L’utero bicorne, secondo recenti studi, rappresenta il 25% delle malformazioni dell’utero.

Per una diagnosi attendibile sono spesso necessari diversi esami strumentali, e se la donna manifesta disturbi si può pensare di intervenire chirurgicamente. Si fa diagnosi di utero bicorne quando si nota, tramite ecografia, che l’utero assume una forma a cuore anziché di una pera rovesciata e il fondo viene così diviso in due “corna”, che convergono nella parte inferiore del corpo uterino ma che sono separate superiormente da un setto, proprio per questo motivo l’utero bicorne, date le immagini ecografiche riscontrate, viene spesso chiamato utero a cuore.

Esistono due possibili varianti di questa malformazione: l’utero bicorne bicolle e l’utero bicorne unicolle. Come lascia intendere la denominazione la differenza sta nel numero dei canali cervicali, nel primo caso ve ne sono due e nel secondo caso ce n’è uno solo (come nella norma).

La presenza dell’utero bicorne in gravidanza è spesso causa di spiacevoli conseguenze, tra cui: aborto spontaneo (molte donne scoprono di avere l’utero bicorne esattamente dopo un aborto spontaneo) e parto pre termine (ha luogo prima del compimento della 37esima settimana di gestazione). Ovviamente prima avviene la nascita prematura e maggiore è la possibilità che ci siano effetti negativi, o più sono gravi le condizioni di salute del neonato.

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In presenza di utero bicorne e parto prematuro possiamo distinguerlo a seconda del momento della gestazione in cui si verifica: quello tardivo, se avviene tra la 34esima e la 37esima settimana di gravidanza; grave, se avviene tra la 25esima e la 33esima settimana di gravidanza; ed estremo, prima della 25esima. Si presume che ciò che induce un parto prematuro è la mancanza, per il feto, di un adeguato spazio di crescita. In merito alla correlazione dell’utero bicorne e la gravidanza possiamo quindi affermare che si può rimanere incinta, il grado di fertilità è invariato rispetto alle donne con morfologia fisiologica dell’utero, l’unica differenza è che le donne con questa malformazione sono maggiormente predisposte a riscontrare problemi durante la gravidanza, che dunque va fortemente monitorata.

L’utero unicorne è un’anomalia uterina meno frequente, che può restare asintomatica e può dare problemi di vario genere. Si genera a causa della mancata unione dei corni di Muller, uno dei quali smette di svilupparsi oppure si sviluppa meno, congiungendosi o meno al resto dell’utero, e si avrà dunque una sola ovaia e una sola tuba. Molto spesso il corno “rudimentale” può funzionare regolarmente ma o determinare dismenorrea (dolore durante il ciclo mestruale), in qualche caso l’utero unicorne è associato ad una riduzione della fertilità e ad una maggiore difficoltà a portare a termine la gravidanza uterina.

Una tra le malformazioni d’utero in cui, invece, la cavità uterina risulta divisa da una intercapedine fibrosa è conosciuta come utero setto, e la gravidanza si può sviluppare tranquillamente dal momento che viene diagnosticato ed in seguito ad un intervento chirurgico, detto metroplastica, che prevede l’eliminazione di questo setto non ci saranno problemi in merito, già dopo alcuni mesi.

Un’altra tra le anomalie uterine, ma che riguarda il suo posizionamento (il corpo dell’utero è volto in posteriore piuttosto che in avanti)e non la sua morfologia è il cosiddetto utero retroverso. In gravidanza può essere collegato a una maggiore probabilità di mal di schiena e a livello pubico, ma non ci sono evidenze scientifiche che indichino sia causa di infertilità, dunque sicuramente se si ha l’utero retroverso e il concepimento non avviene si deve indagare anche su eventuali altre problematiche. Per quanto riguarda la correlazione tra l’utero retroverso e il parto: spesso non ci sono problemi affinché esso avvenga naturalmente, infatti in prossimità del parto, nella maggior parte dei casi e l’utero retroverso assume la giusta posizione da solo, non è da escludere il cesareo, così come non si può escludere in ogni gravidanza.

Ma nel caso in cui si ha un utero retroverso, le conseguenze quali sono? Dipende sicuramente dal singolo caso: potrebbero esserci dolori ai rapporti sessuali, dismenorrea durante il ciclo mestruale, dolore alla schiena e al pube durante l’ultima fase della gravidanza. Tutte situazioni che possono verificarsi anche in assenza di utero retroflesso in gravidanza e al di fuori della stessa, l’importante è sapere che non vi è correlazione tra questo malposizionamento e il concepimento, o la normale gestione di una gravidanza, né tanto meno problemi al parto che non siano gli stessi di qualsiasi altra donna.