foto_incinta_lavoro

Un cattivo capo a lavoro fa male a donna incinta e figlio: lo studio

Se incinta, un pessimo capo può far male: lo studio

Avere un pessimo capo a lavoro, durante i nove mesi di gestazione, può essere nocivo per la donna incinta ed addirittura per il bebè che porta in grembo. A dirlo è il risultato di una ricerca pubblicata sul Journal of Applied Psychology, secondo cui le altre conseguenze del mobbing, per la gestante, sarebbero anche di natura psicologica ed economica.

Lo studio

Lo studio, dal titolo “Examining the Effects of Perceived Pregnancy Discrimination on Mother and Baby Health”, è stato condotto da un team tutto al femminile composto dalla ricercatrice della Baylor University, Kaylee Hackney, con la collaborazione delle dott.sse Daniels, Paustian-Underdahl, Perrewé (Florida State University), dalla dott.ssa Eaton (Florida International University) e dalla dott.ssa Mandeville (Florida Gulf Coast University). Le esperte hanno condotto l’indagine prendendo come riferimento 252 durante i nove mesi di gravidanza, ed il periodo successivo al parto, quindi il rientro a lavoro.

foto_congedo_meternità

Leggi anche: Il vero lavoro è stare a casa con i figli: lo dice la scienza

I risultati

Ne è emerso che una diminuzione dello stipendio, isolamento, emarginazione e in generale un atteggiamento negativo nei confronti della donna incinta non solo aveva portato ad un suo indebolimento fisico, ma anche a diversi problemi per il neonato, come ad esempio la condizione di sottopeso.

A volte capi più sensibili pensano che affidando meno lavoro alle donne in gravidanza possa ridurre loro lo stress. In alcuni casi questo può essere percepito come discriminatorio. Bisogna chiedere alle dipendenti cosa preferiscono, avere un dialogo aperto con tutte le dipendenti per capire come affrontare al meglio il momento

hanno fatto sapere le ricercatrici.

Il mobbing ed una condizione di lavoro sfavorevoli, sono ad oggi particolarmente diffusi e trovano le ‘vittime’ principali nelle donne, soprattutto nella fase post-partum.

Leggi anche: Mobbing per maternità: riconoscere i segnali e contrastarlo

foto_tornare a lavoro dopo la nascita di un figlio

Non a caso, le statistiche dell’Osservatorio nazionale mobbing, dicono che ben 4 donne su 10 sono state spinte a lasciare la propria occupazione:

21% al Sud, 20% al Nord-Ovest, 18% al Nord-Est, il resto nelle isole e nelle periferie