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Tracciati in gravidanza: quando farli e a cosa servono

Tracciati in gravidanza

Il tracciato in gravidanza è un esame non invasivo che serve a monitorare l’eventuale presenza di contrazioni, anche minime, e il battito cardiaco del feto. I tracciati cardiotocografici si fanno nelle ultime settimana di gravidanza e vengono ripetuti a seconda delle indicazioni del medico. A volte dopo una settimana, a volte ogni giorno dipende dall’esito che il macchinario elabora.

Settimane gravidanza

Una mamma lo sa quando è in dolce attesa, già a tre settimane di gravidanza inizia a sentire dei cambiamenti del suo corpo e quando il ciclo non arriva ha la certezza che sta per crescere una creatura dentro di sè. In queste settimane di gestazione, però, è bene sempre controllare con visite ginecologiche ed ecografie l’andamento della gravidanza e verificare che il piccolo cresca nel modo corretto.

Settimana gravidanza

Di solito, una gravidanza dura circa 40 settimane, ma per i dottori va bene anche partorire a 37 settimane, in quanto il feto è formato in tutte le sue parti. Prima di questo periodo si parla di parto pre termine e bisogna rivolgersi a strutture ospedaliere che hanno i macchinari adatti ad accogliere bambini prematuri. Dopo la 41° settimana, invece, viene consigliato il ricovero per l’induzione.

37 settimana di gravidanza

Nelle ultime settimane di gravidanza la futura mamma, mentre si sta preparando al parto, potrà notare, oltre a un aumento di peso e del volume dell’addome, anche delle perdite marroni di fine gravidanza. La fatica si fa sentire, i piedi sono sempre più gonfi, le notti sempre più insonni per l’ansia e perchè il piccolo si muove di più. Inoltre alla fine della gravidanza la pancia si indurisce e si prepara per il travaglio.

37 settimane di gravidanza

A partire dalla trentasettesima settimana di gravidanza ogni giorno è quello giusto per mettere al mondo il proprio figlio. Per questo da questo momento in poi il ginecologo propone di effettuare dei monitoraggi. Degli esami specifici per capire se ci sono contrazioni e se il bambino sta bene.

Tracciati in gravidanza

Monitoraggio

Il monitoriaggio in gravidanza viene effettuato attraverso il cardiotocografo, uno strumento molto sensibile in grado di rilevare il benessere del bambino e se è pronto ad uscire. Questo macchinario lo si trova soprattutto negli ospedali e nelle cliniche e non tutti i ginecologi ne hanno uno a disposizione nello studio. Per questo si consiglia di effettuare i tracciati presso la struttura dove si andrà a partorire così da conoscere il personale e iniziare ad avere familiarità con il luogo.

Cardiotocografia

Il tracciato cardiotocografico viene effettuato poggiando due sonde sull’addome della gestante. Una sonda serve a rilevare il battito cardiaco fetale e l’altra è utile a stabilire l’intensità e la frequenza delle contrazioni uterine. Per questo è importante farlo nell’ultima settimana di gravidanza.

Tracciato

Quando la gravidanza è a termine il tracciato serve ad ascoltare i battiti del feto e che non ci siano altri problemi. L’esame dura almeno mezz’ora e se il bambino dorme e si muove poco anche di più. Di solito è a pagamento e il costo varia a seconda della struttura dove viene effettuato, in media il prezzo è di circa 25 euro.

Scollamento delle membrane

Quando il parto è a termine e si verificano delle contrazioni o il tracciato mostra un’evidente sofferenza fetale si può far iniziare il travaglio facendo lo scollamento delle membrane. Questa manovra delicata, che viene fatta manualmente dall’ostetrica o dal ginecologo, aiuta la rottura delle acqua e fa avviare il parto.