Toxo-test: in cosa consiste?

La toxoplasmosi è una zoonosi, cioè un’ infezione causata dal Toxoplasma gondii, un microorganismo con un ciclo vitale molto vasto e che coinvolge diverse specie ed elementi, dall’ uomo al gatto, con la possibilità che esso venga veicolato attraverso l’ alimentazione (carne e verdura cruda).

La toxoplasmosi, se viene presa in gravidanza può essere molto pericolosa per il bambino, proprio perché la barriera feto-placentare non riesce a bloccare questo piccolo microrganismo.

Quali sono i rischi? Le complicanze più pericolose dell’ infezione trasmessa al feto possono andare dall’ aborto, alla presenza di malformazioni, lesioni oculari, danni cerebrali, sviluppo di stati epilettici più o meno severi.

Per questo motivo è opportuno che la toxoplasmosi venga correttamente diagnosticata in periodo pre-concezionale o agli esordi della gestazione ed il toxo-test è lo strumento più adatto.

Il toxo-test consiste in un prelievo del sangue per ricercare le IgG e le IgM (Immunoglobuline G ed M), proprio perché mentre la presenza delle IgM darà positività ad un’ infezione acuta in corso e recente (e quindi verificatasi nelle ultime due settimane dal prelievo), la presenza di IgG darà positività nei casi di pregresse infezioni (una sorta di memoria immunitaria).

Come leggere i risultati?

  • IgG negative e IgM negative: non è mai avvenuta nessuna infezione, per questo è opportuno evitare contatto con gatti (perché una forma del parassita si trova nelle sue feci), mangiare carne cruda e verdura non ben igienizzata;
  • IgG positive e IgM positive: indica un’ infezione in atto o, comunque, di recente insorgenza (in questo caso 3-4 mesi prima) proprio perché le IgM hanno un margine di un paio di mesi circa per negativizzarsi;
  • IgG negative e IgM positive: infezione acuta in atto, senza mai aver contratto l’ infezione in passato;
  • IgG positive e IgM negative: la donna ha contratto l’ infezione in passato, senza presentare alcuna forma acuta della medesima al momento del prelievo ematico.
  • E’ opportuno rivolgersi al ginecologo per l’ analisi dei risultati proprio per poter approfondire eventuali positività ed intervenire adeguatamente onde evitare rischi complicanze.