La data del parto è sempre orientativa, ovviamente è solo il bambino a decidere quando sarà il momento di venire al mondo in modo naturale. Così, i genitori iniziano a prepararsi al lieto evento intorno al settimo mese di gestazione, pur essendo consapevoli del fatto che il giorno specifico non lo sapranno mai, a meno che non sia stato stabilito in anticipo un taglio cesareo. Ma secondo un articolo pubblicato qualche mese fa sul “British Journal of Obstetrics and Gynaecology“, attraverso un semplice test si potrà prevedere con precisione la giornata della nascita.
Questo test prevede l’uso di una sonda ad ultrasuoni per misurare la lunghezza della cervice uterina. Così, in base a questi calcoli, sarà possibile prevedere la data. Normalmente in una donna, la misurazione della cervice va dai 3 ai 5 centimetri e l’analisi ha quindi rivelato che una volta ristretta al disotto di 1 centimetro, vi è la possibilità dell’85 % di partorire entro 7 giorni successivi. Se, invece, il collo dell’utero con l’avvicinarsi del termine della gestazione è ancora superiore ai 3 centimetri, le possibilità di metter al mondo in modo naturale il proprio figlio, sono inferiori al 40 %.
In realtà si tratta di un tipo di esame già usato per le donne che rischiano un parto prematuro, ma fino ad allora non era chiaro se questa tecnica potesse andar bene anche per le altre future madri. A collaborare a questo studio ci sono stati anche medici italiani, fieri di esser riusciti a svolgere questo test su 753 donne incinte, scoprendo quindi che questa tecnica è efficace anche dopo lo scadere dei 9 mesi di gravidanza.
Questo tipo di approccio, aiuterebbe i ginecologi a capire se è il caso di indurre ad un travaglio o ad un taglio cesareo la donna. Va comunque ricordato che i ricercatori, hanno svolto ben altri 5 test prima di giungere alla comprensione che tutto potrebbe esser svelato attraverso il calcolo della lunghezza della cervice.