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Tampone vaginale: perché farlo prima del concepimento

Il tampone vaginale è un esame che viene effettuato dal ginecologo per verificare la presenza di infezioni all’interno dell’organo riproduttivo femminile. Questo test, indolore e facile da eseguire per la sua rapidità, si rende necessario, di solito, in presenza di sintomi come bruciore, prurito, fuoriuscita di secrezioni anomale o se si verificano dolori durante i rapporti sessuali, ma può essere eseguito anche in assenza di indicatori specifici, soprattutto se si desidera avere un bambino. Infatti, alcune infezioni possono provocare un’infertilità temporanea e quindi è importante fare un tampone vaginale prima del concepimento.

Per iniziare le piacevoli pratiche per mettere al mondo un bambino è bene effettuare in anticipo una serie di analisi e controlli per escludere problemi prima, durante o dopo la gravidanza. Attraverso questo rilievo, in particolare, si possono scoprire e curare vaginosi batteriche, funghi, gonorrea, candida o altre malattie veneree che sono le principali cause alla base della mancata fecondazione. La clamidia, ad esempio, può dare origine alla chiusura delle tube mentre i mycoplasmi possono interferire nel movimento degli spermatozoi e se non curati subito provocano, in alcuni casi, degli aborti spontanei.

L’esame, a cui le donne si sottopongono in questa situazione, dura pochi minuti, giusto il tempo che impiega il ginecologo o un operatore specializzato ad effettuare la raccolta del liquido nella parte interna della vagina con una sorta di cotton fioc, che viene rinchiuso in un contenitore di plastica sterile e portato in laboratorio per le analisi del caso. Prima di effettuare questo test è importante: non farlo a ridosso del ciclo mestruale, non praticare sesso nelle 24 ore precedenti, non assumere per qualche giorno medicinali se non necessari e lavarsi senza sapone prima del rilievo.

Se si hanno, quindi, difficoltà nell’avviare una gravidanza è importante verificare la presenza di eventuali infezioni, che possono essere curate dal ginecologo attraverso delle terapie specifiche, come quelle antibiotiche, che risolvono la questione, aumentando le possibilità di concepimento. Inoltre, è bene ricordare di effettuare un ulteriore controllo con un tampone vaginale in gravidanza, durante le ultime settimane di gestazione, per escludere problemi relativi allo steptococco beta emolitico che può infettare il neonato durante il parto.