Lo sviluppo cognitivo del bambino

Lo sviluppo cognitivo del bambino

Non è semplice dare una definizione di sviluppo cognitivo, perché significherebbe svalutare la sua complessità. Tuttavia è utile affermare che esso concerne lo studio dei comportamenti mentali. Conoscere i processi cognitivi permette di agire con consapevolezza quando ci si trova di fronte a un bambino, rispettandone lo sviluppo e l’unicità.

Psicologia cognitiva: comportamentismo e cognitivismo

La psicologia cognitiva, denominata anche cognitivismo, è un campo della psicologia che si occupa dello studio dei processi mentali.
La psicologia cognitiva si sviluppa a partire dagli anni ’50 come critica al comportamentismo.
Mentre il comportamentismo osservava il comportamento manifesto dell’uomo, il cognitivismo ora indaga i processi mentali.
Mentre il comportamentismo osservava il comportamento manifesto dell’uomo, il cognitivismo ora indaga i processi mentali.
Il comportamentismo osserva e studia il mero comportamento umano e, grazie a questo, il suo modo di agire risulta prevedibile grazie a una buona gestione degli stimoli esterni. Non a caso il modello che utilizza il comportamentismo è Stimolo – Risposta (S – R): ad ogni stimolo ambientale corrisponde una risposta comportamentale.

Pavlov

Non dimentichiamo, a questo proposito, il condizionamento classico (la più semplice forma di apprendimento), cioè l’esperimento condotto da Ivan Pavlov, fisiologo ed etologo russo. Studiando l’attività digestiva degli animali, Pavlov anticipò con un suono la somministrazione di cibo ad alcuni cani. Con il passare del tempo i cani impararono ad abbinare quel dato segnale acustico all’atto del mangiare: in questo modo il suono divenne capace di stimolare la salivazione degli animali. Questo esperimento (noto ai più come il Cane di Pavlov) dimostrò come gli stimoli ambientali influenzassero il comportamento dei cani.

Il comportamentismo, dominante negli Stati Uniti, inizia a perdere valore verso gli anni Cinquanta: tra tanti studiosi, lo psicologo statunitense Jerome Bruner avverte il bisogno di trovare un’alternativa a questa corrente divenuta ormai obsoleta. Ecco allora che il cognitivismo viene ufficializzato nel 1955 in occasione del convegno di Boulder, nel Colorado.

Lo sviluppo cognitivo del bambino

Caratteristiche della psicologia cognitiva

La psicologia cognitiva si avvale del contributo di diverse materie, tra le quali la biologia, la storia, la linguistica e la filosofia. Proprio grazie a questo metodo di studio innovativo e capace di abbracciare più discipline, Jerome Bruner riceve nel 1987 il Premio Balzan.

Grazie alla psicologia cognitiva la mente umana viene considerata come un calcolatore (o elaboratore elettronico). Infatti proprio negli anni Cinquanta era in corso la rivoluzione informatica, per cui non fu difficile paragonare la mente umana a questo tipo di apparecchio: i processi cognitivi vennero ben presto paragonati a un programma di un computer. In questo caso non è più possibile parlare di Stimolo – Risposta (S – R), come accadeva negli anni del comportamentismo, bensì di Input – Output. Il soggetto, con consapevolezza, diviene in grado di modificare le proprie risposte.

Funzioni cognitive

La psicologia cognitiva si interessa allo studio dei processi cognitivi. Questi aspetti erano stati trascurati dal comportamentismo, o perlomeno erano stati ritenuti semplici prodotti dell’apprendimento. Ora, invece, viene riconosciuta loro una propria autonomia. Ma che cosa sono le funzioni cognitive? Esse sono tutti quei processi grazie ai quali l’uomo conosce il mondo e interagisce con esso. Possiamo parlare allora di percezione, memoria e attenzione.

Sviluppo cognitivo del bambino

Numerosi studiosi si sono approcciati al cognitivismo, tentando di conoscere il funzionamento intellettivo e dandone una propria visione. Tra questi personaggi emergono Jean Piaget (1896-1980), Lev S. Vygotskij (1896-1934) e Jerome Bruner (1915-2016).

Piaget stadi

Lo psicologo e pedagogista Jean Piaget è noto per aver suddiviso lo sviluppo del bambino in stadi. Gli stadi di Piaget sono: lo stadio sensomotorio, lo stadio dell’intelligenza rappresentativa e lo stadio operatorio formale.

– Lo stadio sensomotorio è caratterizzato dalla presenza di azioni e movimenti e dei cinque sensi: il bambino percepisce il mondo grazie ad essi. Questa fase si conclude con un’importante conquista: il concetto di permanenza dell’oggetto.

– Lo stadio dell’intelligenza rappresentativa si suddivide in ulteriori due periodi: lo stadio preoperatorio e lo stadio operatorio concreto. In questo periodo il bambino impara a rappresentare il mondo attraverso immagini e disegni.

– Lo stadio operatorio formale è tipico dell’adolescenza ed è la forma più avanzata d’intelligenza: è la capacità di riflettere su ipotesi teoriche.

Assimilazione e accomodamento

Secondo Jean Piaget assimilazione e accomodamento sono due processi attraverso cui l’uomo si adatta ai cambiamenti, modificando se stesso. L’assimilazione consiste nell’integrazione di un’esperienza esterna. Al contrario, l’accomodamento prevede una vera e propria modifica della struttura mentale al fine di integrare i dati esterni. Questi due processi sono complementari.

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Lo sviluppo cognitivo del bambino

Zona di sviluppo prossimale

Lev Vygotskij sostiene che l’apprendimento avvenga all’interno di quella che egli stesso ha definito zona di sviluppo prossimale. Si tratta di uno spazio di sviluppo potenziale, “area che rappresenta la differenza fra ciò che il bambino sa fare da solo e ciò che il bambino può fare se guidato adeguatamente da qualcuno”. La persona che affianca il fanciullo può essere un genitore oppure in insegnante e svolge un’attività di scaffolding, che letteralmente significa “impalcatura”, “sostegno”.

Psicologia culturale Bruner

Lo psicologo Jerome Bruner viene considerato il padre della psicologia culturale; egli ha portato al centro dei suoi studi il concetto di significato: in che modo gli esseri umani danno un senso al mondo? Certamente in base alla cultura nella quale essi sono cresciuti. Ne consegue che il contesto in cui il bambino vive è in grado di influenzare il suo sviluppo.