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Svezzamento prima dei 6 mesi: perché è sbagliato

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Intorno ai 4-5 mesi del neonato alcuni pediatri consigliano alle madri, di introdurre partendo dalla merenda, gradualmente qualche cucchiaino di frutta da dare poco per volta ai propri figlioli. In realtà, secondo i più recenti studi iniziare lo svezzamento prima dei 6 mesi è sbagliatissimo perché viene sottratto al bambino un quantitativo di latte ancora necessario alla sua crescita.

Per ora a dare l’allarme riguardante la sbagliata abitudine che vedeva l’inserimento di ogni alimento in modo graduale a partire da circa 4 mesi del bebè, è stata la Regione Emilia Romagna, che rende noto i danni che si creano al lattante se vengono introdotti alimenti nuovi prima dei 6 mesi e cioè:

  1. Si forza un bambino ancora non pronto, in fondo non lo è ancora nemmeno fisicamente perché ancora troppo piccolo per star correttamente dritto su di un sediolone per la pappa.
  2. Gli si toglie una quota di latte ancora fondamentale per lo sviluppo delle sue ossa.
  3. Non è vero che vengono ridotti i rischi dovuti alle allergie alimentari se si inizia uno svezzamento a partire addirittura dal quarto mese del bebè.

Per alcuni anni si credeva che fosse infatti giusto ritardare l’introduzione di cibi nuovi al lattante come uovo, pomodoro o pesce perché considerati allergizzanti, ma i risultati hanno dimostrato come anche questo approccio comune e consigliato da molti pediatri, sia invece sbagliato. Quello fra i 4 e i 6 mesi, è sempre stato considerato un periodo utile come una sorta di “finestra di opportunità” da dare a livello alimentare al bambino. Si è poi visto che a dire il vero quella stessa “finestra” non è realmente immunologica sia sul fronte del grano, vedi la celiachia, che dell’uovo per le varie dermatiti cutanee.


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Sostanzialmente secondo i recenti studi raccomandati dalla Regione Emilia Romagna, si è visto che va bene non ritardare dopo l’anno del figliolo cibi quali ad esempio gli arachidi, ma non bisogna nemmeno anticipare prima dei 6 mesi alimenti diversi dal latte.