Storia di Arlecchino da raccontare ai bambini
Le maschere sono il simbolo indiscusso del Carnevale. Scopriamo insieme la storia di Arlecchino, uno dei personaggi più amati dai bambini per i suoi mille colori!
Arlecchino
Arlecchino ne combina proprio di tutti i colori! Si tratta di una delle maschere-simbolo del Carnevale, se non addirittura la più famosa in assoluto.
Il vestito di Arlecchino è inconfondibile: indossa pantaloni e giacca con triangoli di mille colori, mascherina e scarpe nere, cappello in feltro bianco. Solitamente porta con sé un bastone corto di legno: si tratta del “batocio”. Un tempo questo veniva utilizzato per girare la polenta durante la cottura.
Dietro la maschera di Arlecchino si nasconde una storia che ha origini molto antiche. Il tutto risalirebbe a metà Cinquecento, quando l’attore bergamasco Alberto Nasell, noto come Zan Ganassa, ha portato la maschera di questo personaggio, protagonista di diverse commedie in giro per l’Europa. Arlecchino, infatti è la maschera più famosa della Commedia dell’Arte.
Zan Ganassa, però, rappresentava un personaggio già noto a molti: lo zanni, ovvero il servo del padrone.
In effetti, per comprendere meglio, nell’antichità uno dei temi più diffusi della commedia era proprio “la beffa del servo”, un siparietto in cui i più umili hanno una sorta di rivincita nei confronti dei più potenti.
Arlecchino dunque non è altro che l’evoluzione di questa figura ma con una serie di particolarità.
La maschera di Arlecchino
Le immagini di Arlecchino sono inconfondibili e rispecchiano pienamente il suo modo di essere.
Le foto di Arlecchino dimostrano il suo carattere così vivace: saltella continuamente, fa piroette, inchini e canticchia invece di parlare.
Poi è molto astuto: a volte è complice del padrone, altre invece non lo è affatto e cerca di imbrogliarlo.
Inoltre è un vero combina guai: spesso inciampa e cade, è facilmente coinvolto in liti ed è sempre affamato ed in cerca di cibo!
Arlecchino e Pulcinella sono accomunati da una curiosità. Quale?
Entrambi anticamente indossavano un costume totalmente bianco. Arlecchino però con il tempo, a furia di rattoppi si trasforma con un vestito multi colorato.
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Infatti, la storia per bambini narra che Arlecchino, a causa della sua povertà, non aveva sufficiente stoffa dello stesso colore. Questo motiva le tante toppe sul suo vestito, così come recitato in questa filastrocca:
Arlecchino poverino
non aveva un vestitino.
Ogni bimbo gli ha portato
un pezzetto colorato
e la mamma gli ha cucito
un bellissimo vestito.
Tutti insieme i bei colori,
come tanti sono i cuori
che han donato la letizia
con un gesto di amicizia!