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Spippolamento del capezzolo durante l’allattamento

Durante l’allattamento, se il bambino succhia con entusiasmo il seno materno, i capezzoli non essendo abituati a questo “trattamento” si possono infiammare. La sensibilità varia da persona a persona. Per evitare ad ogni modo lo spippolamento dei capezzoli che comporta dolore ed irritazione, non si deve trascurare per tutto il periodo dell’allattamento la cura e l’attenzione dei capezzoli. Se verranno curati per bene, soprattutto nelle prime settimane, probabilmente si irrobustiranno tanto da non richiedere ulteriori cure in seguito.

I capezzoli, sono sottoposti durante la maternità, ad un continuo sfregamento, che li rende secchi e facili alle screpolature, per questo, è consigliabile mantenerli asciutti fra una poppata e l’altra evitando di staccare con violenza il bambino dal seno.

L’umidità e lo sfregamento a cui sono sottoposti, può provocare facilmente le cosiddette ragadi. Se all’improvviso si avverte un dolore lancinante al capezzolo mentre il bambino si attacca, vi potrebbe essere una piccola ferita. In tali casi occorre lasciar riposare un capezzolo con le ragadi e chiedere consiglio al medico che prescriverà un unguento, per favorire la guarigione e prevenire una possibile infezione. Le ragadi possono guarire in pochi giorni, nel frattempo, il bambino dovrà essere allattato solo da un seno. Sarà necessario allattare ad intervalli di quattro ore per cinque minuti al massimo da ambedue i lati.

Le ragadi possono essere accompagnate da dolori molto forti e, se non curate appropriatamente, diventare la porta di ingresso di germi che provocheranno una infezione alle mammelle cioè una galattoforite, quando l’infezione si limita alla parte terminale dei dotti galattofori, o una mastite, quando l’infezione penetra più in profondità.

La mastite si manifesta con il turgore della mammella che diventa arrossata e dolentissima al punto da limitare i movimenti del braccio corrispondente e accompagnarsi anche alla febbre. In questi casi, si deve sospendere immediatamente l’allattamento del neonato, per evitare che introduca germi nell’apparato digerente.

Per scongiurare che l’infezione, penetrando ancora più in profondità provochi il prodursi di un ascesso, il medico farà svuotare la mammella con il tiralatte e somministrerà degli antibiotici che permetteranno di riprendere l’allattamento in tempi brevi.

Importantissimo è quindi asciugare i capezzoli dopo ogni poppata e lasciarli scoperti il più possibile; mantenerli asciutti con appositi dischetti assorbilatte; lavarli con acqua per togliere le tracce di latte almeno due volte al giorno.