foto_dolori_donna

Sindrome di Asherman: di cosa si tratta?

Spesso le donne hanno difficoltà ad iniziare una gravidanza e non raramente la causa dipende proprio da una condizione patologica che impedisca proprio l’ evoluzione della gravidanza. Una delle condizioni meno diffuse ma non da sottovalutare è la Sindrome di Asherman. Di cosa si tratta?

In poche parole, all’interno della cavità uterina si può formare del tessuto cicatriziale che comporta queste aderenze intrauterine. Le aderenze si formano solo in una piccola sezione dell’utero.

In base all’estensione del tessuto cicatriziale, il caso viene classificato come lieve, moderato o grave. Le aderenze possono essere spesse o sottili e in genere non sono vascolarizzate.

Quali sono i sintomi? Mestruazioni scarse o assenti, proprio perché il tessuto cicatriziale impedisce che il normale sanguinamento (sfaldamento dell’endometrio uterino) avvenga senza problemi. Spesso, invece, proprio in corrispondenza dell’ ipotetico periodo mestruale (comunque assente) si assiste alla percezione di forti dolori mestruali, non associati al flusso.

Molto particolare, invece, è la correlazione con l’infertilità e gli aborti ripetuti. Spesso, precedenti revisioni della cavità uterina (raschiamenti in seguito a Interruzioni volontarie di gravidanza trattate chirurgicamente, aborti spontanei, ritenzione placentare post-partum) o cesarei e operazioni chirurgiche per rimuovere formazioni uterine (fibromi, polipi) predispongono a questa sindrome.

Si diagnostica attraverso una semplice isteroscopia. La terapia nei confronti della Sindome di Asherman si effettua attraverso l’utilizzo di estrogeni per stimolare la guarigione dell’utero e la crescita dell’endometrio e inseriscono un dispositivo (“balloon”) nell’immediata fase post-operatoria. Allo stesso modo, possono essere consigliate isteroscopie ambulatoriali dopo l’intervento principale per rimuovere ogni nuova aderenza che si formi in seguito allo stesso.