foto_sids_neonato

SIDS, nuove ricerche: scoperta una probabile causa

La SIDS

La SIDS (sudden infant death syndrome) o comunemente morte in culla, colpisce neonati da un mese a un anno di vita. Essa non corrisponde a una patologia ben definita, ma viene identificata quando si possono escludere tutte le altre cause di decesso (da eventi malformativi a dolosi). Esistono numerose teorie che proverebbero a spiegare perché accade in alcuni bimbi ma non in altri, ma nessuna ancora ha avuto la piena veridicità; tuttavia esistono svariati comportamenti, che i genitori, in primis, possono mettere in atto per prevenire questo evento.

Tra i fattori preventivi troviamo: far dormire il piccolo in posizione supina; non fumare né in gravidanza e nemmeno nel post-partum; coprire il piccolo evitando che le lenzuola gli coprano il volto nel sonno; evitare cuscini morbidi che potrebbero favorire il soffocamento; allattare al seno; evitare sbalzi termici nell’ambiente dove riposa il neonato; evitare il co-sleeping, ovvero dormire nel letto di mamma e papà.

Novità sulla SIDS

Due ricercatori australiani hanno scoperto una probabile causa di SIDS imputabile a una proteina. La svolta arriverebbe dal Children’s Hospital di Westmead, dove la Dott.ssa Rita Machaalani e il dottorando Nicholas Hunt hanno scoperto la riduzione del 20% di una proteina, di nome orexina, nei bambini colpiti da SIDS, rispetto ai 12 del gruppo di controllo. Questa proteina favorisce il risveglio dall’apnea notturna sia nei bambini che negli adulti. Non tutti i piccoli morti per SIDS, però, avevano questa diminuzione, ma in media essa era presente più che negli altri.

Novità sulla SIDS

Lo studio e la orexina

La ricerca è stata promossa grazie a un’ingente donazione (130.000 euro) giunta da Brenda King, il cui figlio era quasi morto di SIDS ma salvato e curato proprio nell’ospedale di Westmead. L’orexina è un neuropeptide che regola lo stato di vigilanza; i ricercatori hanno evidenziato minore livello di orexina negli adulti affetti da: narcolessia, disordini del sonno e insonnia cronica.

Questa però non è l’unica proteina a cui si attribuisce l’influenza della SIDS; infatti alcuni ricercatori americani hanno precedentemente riscontrato bassi livelli di serotonina nei piccoli colpiti da SIDS. La serotonina è un neurotrasmettitore che regola il respiro, la frequenza cardiaca e il sonno; entrambe queste scoperte potrebbero essere un primo passo verso l’elaborazione di uno screening che individui i neonati a rischio. Intanto, è giusto educare i genitori alla corretta gestione del piccolo almeno fino ai 12 mesi di vita.