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Sapere con certezza la data del parto? Ora si può

La data dell’ultima mestruazione potrebbe dare approssimativamente idea della probabile data del parto, proprio perché si contano le settimane gestazionali, senza esatta valutazione delle condizioni della donna.

La diagnosi di travaglio attivo viene effettuata, naturalmente, attraverso la valutazione dei segni clinici (contrattilità uterina, eventuale rottura membrane, fastidio nel basso ventre e a livello sacrale, piccole perdite rosee a livello genitale, dilatazione collo dell’utero ecc.).

Un recente studio condotto da condotto da un italiano, Vincenzo Berghella, nella Thomas Jefferson University potrebbe trasformare la probabilità sulla data di espletamento del parto in una certezza. Si tratta di un test programmato appositamente dai ricercatori.

Lo studio è stato pubblicato su un BJOG (An International Journal Of Obstetrics And Gynaecology) il 28 ottobre. Sono state seguite 735 donne, i cui feti erano in presentazione cefalica.

Questo test misura la lunghezza della cervice uterina per indicare la probabilità del parto e nelle donne sottoposte all’indagine è risultato che nelle donne il cui collo uterino aveva una lunghezza inferiore ai 100 mm, nell’85% dei casi, il parto si è espletato entro una 7 giorni dal test ecografico.

Se con l’avvicinarsi del termine della gestazione il collo dell’utero è ancora superiore ai 3 cm, il rischio di partorire entro una settimana è invece del 35 %.

Il dottor Berghella inoltre ha affermato che “avere una data precisa offre anche maggiori informazioni agli ostetrici e agli infermieri che in questo modo potrebbero anche salvare la vita di madre e bambino.”

Piccoli passi per l’uomo, grandi passi per l’umanità”, avrebbe detto qualcuno.