foto riccioli d'oro a letto

Riccioli d’oro: la storia, il messaggio e i video per bambini

Fiaba di Riccioli d’oro: una storia senza tempo

Chi di noi, da bambino o da adulto, non si è emozionato almeno una volta di fronte al “C’era un volta…” di una fiaba? In un mondo in cui si è sempre più attratti da videogiochi e tecnologia, le favole per bambini non devono essere fuori moda. L’immaginazione, la creatività, l’emozione dell’avventura sono una risorsa per i nostri piccoli. Riccioli d’oro, la bambina dai capelli biondi un po’ birichina, ci risveglia sicuramente ricordi piacevoli d’infanzia. La fiaba, così come la conosciamo oggi però, è il risultato di una serie di cambiamenti avuti nel tempo per mano di vari scrittori. La fiaba di Riccioli d’oro ci arriva dal mondo anglosassone e, come ci si aspetta da una favola per bambini che si rispetti, ha un significato ben preciso. Il primo a metterla su carta fu originariamente Robert Southey. Scopriamo insieme il mondo di Riccioli d’oro con la storia, le filastrocche, la canzone e i video.

Riccioli d’oro: curiosità sulla protagonista

La bambina dai riccioli d’oro, creata dall’immaginario di bambini ed adulti, in realtà arriva un po’ più tardi rispetto alla storia originale. Infatti, quando Southey scrive per la prima volta la storia nel 1837, la protagonista del racconto è un’anziana signora e non una bambina e la storia parla principalmente di tre orsi. Con il passare del tempo e per mano di vari scrittori, si arriva alla Riccioli d’oro che conosciamo oggi. Una ragazzina impertinente e anche un po’ maleducata che entra in casa di sconosciuti, beve il loro latte e dorme perfino nei loro letti. Con la classica curiosità da bambina ma anche senza rispetto per le cose che non le appartengono, a “Riccidoro” (così chiamata all’inizio) non importa chi abiti in quella casa: mangia il latte caldo da una tazza che non è sua, giocherella su una sedia fino a romperla, si addormenta in un letto in casa di sconosciuti. Al tempo stesso c’è un messaggio nascosto tra le righe: la bambina, alla ricerca della propria identità, ha bisogno di sperimentare uno ad uno gli oggetti che trova in casa per trovare quello giusto per lei. Ma quale lezione imparerà Riccioli d’oro una volta scoperta dai tre orsi?

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foto Riccioli d'oro

Riccioli d’oro e i tre orsi: la storia

Nella storia originale del 1837 (La storia dei tre orsi) ad agire è un’anziana signora astuta che si trova a vivere una triste disavventura con tre orsi. Nella versione conosciuta oggi, Riccioli d’oro e i tre orsi”, la protagonista è una graziosa bambina. I tre orsi, che si trovano all’interno del racconto, sono diventati Papà Orso, Mamma Orso e il piccolo orsetto. Esistono tantissime versioni della storia per bambini di Riccioli d’oro, tantissimi sono gli autori che hanno tradotto la fiaba. In alcune versioni, ad esempio, Mamma Orsa ha preparato le ciotole con il latte caldo e non con la zuppa d’orzo. In ogni caso la favola di Riccioli d’oro rimane un classico della letteratura per grandi e piccini. Vediamo insieme il testo.

C’erano una volta tre orsi, che vivevano in una casina nel bosco. C’era papà Orso grosso, grosso con una voce grossa grossa; c’era Mamma Orsa grossa la metà, con una voce grossa la metà e c’era Orsetto piccolo piccolo con una voce piccola piccola. Una mattina i tre orsi facevano colazione, ma visto che la zuppa d’orzo era troppo calda, Papà Orso propose di fare una passeggiata nel bosco mentre si raffreddava.
Mentre erano via, arrivò una piccola bimba chiamata Riccioli d’oro. Quando vide la casetta, si domandò chi mai potesse vivere là dentro; bussò più volte alla porta ma nessuno rispose. La bimba allora aprì la porta ed entrò. Vide una tavola apparecchiata per tre. C’era una ciotola grossa grossa, una ciotola grossa la metà e una ciotola piccola piccola. Assaggiò la zuppa nella ciotola grossa grossa ma era troppo calda, quella della ciotola media era troppo fredda, quella della ciotola piccola andava bene e se la mangiò tutta.
Poi entrò in un’altra stanza e vide tre sedie: una era grossa grossa, un’altra grossa la metà e c’era una sedia piccola piccola, l’unica che poteva andare bene per lei. Vi si sedette con tanta forza che la ruppe. Entrò in un’altra stanza dove c’erano tre letti: uno grosso grosso e duro, un secondo grosso la metà ma troppo molle, e un letto piccolo piccolo che faceva proprio al caso suo: si accomodò per bene, si rimboccò le coperte e prese subito sonno.
Mentre Riccioli d’oro dormiva, i tre orsi tornarono dalla passeggiata nel bosco. Guardarono la tavola e Papà Orso disse con la sua grossa voce: “Qualcuno ha assaggiato la mia zuppa!”. Anche Mamma Orso disse la stessa cosa. L’orsetto piccolo invece, disse con la sua piccola voce: “Qualcuno ha assaggiato la mia zuppa e se l’è mangiata tutta!”. Entrarono poi nella seconda stanza; Papà Orso guardò la sua sedia e disse: “Qualcuno si è seduto sulla mia sedia!”. Anche Mamma Orso disse lo stesso. L’orsetto piccolo anche stavolta, con la sua piccola voce, disse: “Qualcuno si è seduto sulla mia sedia e l’ha rotta!”. I tre orsi entrarono infine nella camera da letto. Papà Orso disse con la sua grossa voce: “Qualcuno si è steso sul mio letto!”. Anche Mamma Orso disse lo stesso. L’orsetto piccolo gridò con la sua voce piccola: “Qualcuno si è steso sul mio letto, ed è ancora qui che dorme!”. Riccioli d’oro, sentendo quelle voci attorno, si svegliò e si spaventò nel vedere i tre orsi che la guardavano. Subito l’orsetto le disse:  “Sei stata tu a bere la mia zuppa e a rompere la mia sedia!”. Riccioli d’oro capì di aver sbagliato a fare tutte quelle cose senza chiedere il permesso a nessuno e se ne vergognò molto. Gli orsi, che avevano visto che la bambina era sincera, la perdonarono e le permisero di giocare per il resto del pomeriggio con il piccolo orsetto. Si divertirono molto e alla sera Papà Orso e Mamma Orsa le regalarono un barattolo pieno d’orzo, in modo che, ogni volta che avesse mangiato la zuppa, avrebbe potuto pensare un po’ ai suoi nuovi amici.

In un’altra versione, il finale cambia: la bambina, una volta scoperta, scappa via terrorizzata.

Riccioli d’oro, sentendo quelle voci, si svegliò di soprassalto e si trovò i tre orsi che la guardavano incuriositi. “Aiuto! Tre spaventosi orsi che mi vogliono mangiare!”, urlò spaventata e fuggì via a gambe levate.

foto Riccidoro

Riccioli d’oro: le filastrocche

Riccioli d’oro e i tre orsi, nelle sue tante modifiche, è stata anche scritta in versi. Carine sono le filastrocche per bambini che prendono spunto dalla fiaba. Eccone alcune da leggere ai propri figli, imparare e ripetere insieme magari prima della buonanotte, per salutarsi con una favola ricca di insegnamenti morali.

A maggio, i tre orsi dalla finestra
guardano le ciotole per la minestra,
una grande, una media e una piccina
ben disposte sul tavolo in cucina…
Ma una bambina dai riccioli dorati
ai fornelli prepara verdure e sformati
trasformando da brava cuoca in un istante
la casa dei tre orsi in un bel ristorante!

Va a dormire Riccioli d’oro,
fai sogni d’oro,
pensa alla tua zuppa
con tanta crema!
Dormi sul letto morbido,
dormi per un po’,
stai calda nel lettino
e risvegliati con il sorriso!

Riccioli d’oro trova una casetta:
bussa un po’ alla porta, poi aspetta.
Non c’è nessuno e decide di entrare,
ma di tre orsi quello è il focolare!
Nel salotto ci sono tre belle sedie:
una grande, una media, una piccina.
E’ l’ultima la preferita della bambina.
Tra il lettone gigante e quello a seguire
sceglie il più piccolo e si mette a dormire.
Ma la famiglia è già di ritorno…
E quando la trovano al posto di orsetto
lei con un gran balzo salta fuori dal letto.

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foto Riccioli d'oro che mangia

La storia di Riccioli d’oro: il significato

Le favole per bambini come quella di Riccioli d’oro si prestano molto bene alla lettura e all’ascolto anche dei bimbi più piccoli. Riccioli d’oro, la  graziosa protagonista della storia, rappresenta una bambina impertinente e curiosa che infrange le regole e si allontana da casa. Si perde nel bosco e, nel vedere da lontano una piccola casetta, si avvicina per sbirciare. Questo comportamento non è da premiare. La piccola, senza pensare al rispetto per le cose altrui, entra in casa, beve una zuppa che non è sua, rompe la sedia su cui si siede e si addormenta in uno dei letti. L’estranea bambina sembra minacciare l’equilibrio della famigliola perfetta (quella dei tre orsi) in cui ognuno occupa uno spazio ben preciso (la ciotola, la sedia, il letto). Riccioli d’oro va in contro a una punizione nel momento in cui decide di entrare in una casa che non è la sua. Nella versione della fiaba per bambini in cui la protagonista scappa via, gli autori ci suggeriscono che è stato uno sbaglio non seguire le regole dettate dalla madre di non allontanarsi troppo da casa e non dar retta agli sconosciuti. Sbagliato è anche non seguire le regole della buona educazione che suggeriscono di non prendere o usare le cose degli altri senza permesso. In un’altra versione, in cui gli orsi diventano suoi amici, Riccioli d’oro si vergogna del suo comportamento e si pente. Questo comportamento viene premiato con un barattolo d’orzo e l’amicizia degli orsi.

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foto Riccioli d'oro con gli orsi

Favola di Riccioli d’oro: il messaggio nascosto

Come sappiamo, nelle storie per bambini, si nasconde la maggior parte delle volte, un messaggio di insegnamento. Nella fiaba, Riccioli d’oro arriva alla casetta della famigliola di Orsi dopo essersi persa: ora ha bisogno di ritrovare qualcosa ed entra per esplorare l’ambiente. La bambina protagonista è proprio nell’età in cui i bambini si pongono le classiche domande “Chi sono io?”, “Cosa va meglio per me?”. La sua voglia di toccare ogni cosa che trova in quella casa è simbolo della ricerca della sua identità: la bambina ha bisogno di ritrovare se stessa, il suo “Io”, di capire chi è veramente e, prima di trovare la cosa giusta che fa per lei, ha bisogno di provare prima quella del papà, poi quella della mamma ed infine quella del piccolo. Nella favola si vuole però mettere in evidenza anche la sfacciataggine e il poco rispetto di una bambina nei confronti di qualcosa che non è suo. Questo suo atteggiamento negativo la porterà ad avere vergogna di se stessa e a pentirsi. In alcune versioni della storia, Riccioli d’oro fugge via senza dare alcuna spiegazione del suo comportamento e gli Orsi non riescono a raggiungerla. La paura al risveglio, in quel caso, è la giusta punizione.

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foto Riccioli d'oro e l'orsetto

Riccioli d’oro: il film e i video per bambini

Riccioli d’oro è la protagonista anche di un famoso film del 1935 dove l’attrice protagonista, nei panni della bimba dispettosa, è la famosissima Shirley Temple. Tutti a quel tempo si innamorarono della giovane protagonista che divenne l’esempio della bambina dagli occhi birbanti e con un dolce sorriso, celebre per i suoi riccioli d’oro.  La trama del film diretto da I. Cummings vede due sorelle mandate in orfanotrofio, dopo la morte dei loro genitori. La più grande, Mary, per non separarsi dalla sorella Elizabeth, accetta di lavorare lì. Un giovane benefattore si innamora di Mary e costruisce una famiglia felice con la ragazza e la sorella.
Per quanto riguarda i cartoni animati invece, la storia di Riccioli d’oro si presta benissimo alla realizzazione di video divertenti e simpatici da trovare facilmente su YouTube. Nel 1922 Walt Disney realizza il cartone animato “Riccioli d’ro e i tre orsi“. In tv Riccioli d’oro appare anche nella seconda puntata della serie televisiva Grimm.
In basso una serie di video con la storia per bambini.

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Riccioli d’oro e Orsetto: la serie animata e la canzone

Riccioli d’oro e Orsetto sono i protagonisti di una serie animata in onda su Disney Junior dal 2015. I protagonisti sono appunto Riccioli d’oro e Orsetto, come risultato dell’amicizia nata tra i due nel racconto iniziale. I protagonisti vivono in un bosco magico dove esistono personaggi fantastici. Ogni puntata racconta un’avventura dei due amici per risolvere un caso nato in quel bosco. Ecco di seguito i video di alcune puntate e la canzone della sigla di Riccioli d’oro e Orsetto.

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Valentina Mercurio