pesce in gravidanza

Quale pesce evitare in gravidanza

Ad un’alimentazione sana ed equilibrata non deve mancare il pesce: è risaputo. In gravidanza, quando ciò che si mangia potrebbe influenzare anche il piccolo, l’attenzione a tavola è d’obbligo. Alcuni cibi potrebbero essere nocivi, contenere batteri pericolosi, i rischi dalla toxoplasmosi alla salmonella sono sempre in agguato, quindi occorre avere cautela. Il pesce va mangiato almeno due volte a settimana, ma alcuni vanno evitati perchè potenzialmente pericolosi per il bambino.

Ricco di proteine, di omega 3 e povero di grassi, il pesce è un alimento che ogni gestante dovrebbe inserire nella sua dieta. Ma non tutti sono adatti a questo delicato periodo della vita di una donna, alcuni sarebbe meglio non consumarli.

Tra questi, vanno evitati i pesci che contengono quantità eccessive di mercurio come il pesce spada, lo squalo, il tonno, lo sgombro o il maccarello. Questi, vivendo più a lungo ed essendo predatori, contengono quantità maggiori di mercurio, tali da poter provocare danni al sistema nervoso del nascituro.

Per le amanti del giapponese, i nove mesi di gravidanza comportano necessarie rinunce: al bando sushi e sashimi perchè possono contenere batteri nocivi per il feto. Per lo stesso motivo non vanno consumati, durante la gravidanza, tutti i pesci crudi o poco cotti.

Infine, attenzione ai crostacei, in particolare vongole e ostriche che, tra le altre cose, rischiano di provocare infezioni gastrointestinali. Il pesce è un ottimo alleato per la salute di mamma e bambino, basta solo tener presenti poche e semplici precauzione e non esagerare nel consumo.