Nel corso della gravidanza ci sono tantissimi cambiamenti che riguardano proprio la presenza di liquidi nel proprio corpo: formazione e mantenimento di liquido amniotico, maggiore volume materno, idratazione per i tessuti fetali e materni. Di conseguenza a tutte queste variazioni corrisponde un incremento di liquidi notevole e, ovviamente, tutto ciò deve essere accompagnato da una corretta idratazione. Ma quanta acqua bere in gravidanza e, soprattutto, quale acqua bere?
Si sa: l’acqua è vita. Iniziamo col dire che è necessario bere fino a 2 litri di acqua al giorno, considerando che un’altra buona percentuale di liquidi deriva dal cibo e dalla normale alimentazione.
Acqua del rubinetto: sì o no? Se dichiarata potabile vuol dire che viene analizzata periodicamente e considerata ottimale da un punto di vista microbiologico ed igienico, nemmeno per il quantitativo di cloro presente in percentuali minime. E’ sconsigliato l’uso dei filtri perché attraverso la filtrazione l’ acqua risulterà privata dei minerali di cui , specialmente in gravidanza, si necessita.
Bere spesso è quindi un imperativo per la mamma con il pancione, così come lo sarà nel corso del puerperio e dell’allattamento, nel momento in cui la produzione e qualità del latte dipenderà anche e soprattutto dall’ alimentazione materna.
Per quanto riguarda l’acqua in bottiglia, è preferibile frizzante o naturale? In realtà non fa la differenza, ma è bene controllare quanto dice l’etichetta: in gravidanza deve essere consumata l’ acqua a media mineralizzazione, dando la priorità a quelle che contengono calcio in forma particolarmente assorbibile, con un sano equilibrio tra magnesio e calcio.
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Non è necessario, inoltre, preferire delle acque oligominerali. Infatti, una gravidanza fisiologica non presenta tendenzialmente problemi di calcoli renali ed è per questo che la scelta dell’ acqua a media mineralizzazione è assolutamente la più consigliata ed adatta.