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Punti saltati nel post-partum: cosa devo fare?

Sta per nascere, dai! Respira, spingi!” e poi … zac! Ecco il famoso taglio, quello tecnicamente definito “episiotomia medio-laterale”, effettuata proprio per aiutare al momento della fase espulsiva.

L’episiotomia, naturalmente, deve essere suturata nell’immediato post-partum, effettuando la cosiddetta episiorrafia, generalmente curata attraverso un filo di sutura, la cui grandezza dipenderà dall’entità del taglio (o della lacerazione).

La sutura, in genere, viene effettuata con dei fili di sutura riassorbibili (che in genere cadono da soli, specie quelli superficiali, dopo circa 15 giorni), ma potrebbe anche verificarsi la situazione in cui, per tessuti poco “versatili” o a causa di suture praticate male, i punti “saltino” e ci si ritrovi davanti ad un’ apertura a livello perineale.

Come comportarsi in questi casi? Innanzitutto, non allarmarsi perché sono piccole “complicanze” che possono verificarsi nel corso del puerperio, ma facilmente gestibili e risolvibili.

In un secondo momento, si può pensare bene di rivolgersi ai servizi ospedalieri o consultoriali, al proprio ginecologo o all’ostetrica di fiducia. Ci sarà una prima valutazione del grado dell’ apertura della ferita e, specialmente, la valutazione di eventuale stato infettivo.

Un odore forte proveniente dai genitali esterni è normale in seguito a tale condizione, ma è importante mantenere una corretta igiene intima (lavarsi almeno due volte al giorno è la prima regola!) sin dall’inizio.

Una piccola lacerazione non avrà alcun tipo di trattamento in particolare al momento della visita, se non quello di visualizzare la situazione e disinfettare accuratamente attraverso acqua ossigenata e garze sterili, eventualmente rimuovendo punti non ancora “caduti”.

Allo stesso modo si lascia guarire quella piccola apertura per seconda intenzione. Cosa significa? Si lascia aperta, e si attende che il tessuto di granulazione (crescita di tessuto) cresca naturalmente così che lo stesso si venga a riformare dal basso verso l’alto. La guarigione sarà un po’ più ritardata, ma arriverà in men che non si dica.

Una ferita profonda, specialmente se altamente infettata, viene trattata attraverso l’inserimento di una piccola garza (zaffo), inserita al suo interno ed imbevuta con soluzioni antibiotiche e disinfettanti. Questo zaffo dovrà essere sostituito periodicamente.

È consigliato effettuare lavaggi dei genitali esterni attraverso soluzioni a base di clorexidina, senza mai dimenticare di utilizzare creme o spray esterni che possano aiutare il tessuto a recuperare la propria elasticità e il proprio trofismo.