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Punti post parto, cinque cose da sapere

L’incubo di tutte le donne, nella maggior parte dei casi, riguarda proprio l’episiotomia, ovvero il taglio effettuato a livello perineale per essere d’ ausilio al momento del parto. Ma sappiamo tutto sui punti e su come trattarli nelle prime settimane di puerperio? Ecco un’utile guida per approfondire il discorso sui punti post parto.

1. Quanti punti sono? I punti dell’episiotomia (sutura definita tecnicamente episiorrafia) non si contano, proprio perché trattandosi di un “taglio”, la sutura che generalmente viene effettuata è una sutura continua, quindi sentirete (purtroppo) vari fastidi dettati dall’ingresso all’interno dei tessuti del filo da sutura.

2. I punti utilizzati sono riassorbibili, quindi verranno assorbiti autonomamente dal tessuto perineale e, anzi, ci si accorgerà che gli spezzoni di filo sporgenti all’esterno si degraderanno quasi da soli e cadranno, senza alcun tipo di disturbo o fastidio.

3. Imparate a guardare sin da subito la zona sulla quale è stata praticata l’episiotomia, per poter osservare quotidianamente i cambiamenti ed i miglioramenti o, in caso contrario, per accorgersi in tempo quando qualcosa non va. Basta poco: uno specchietto e un po’ di sana pazienza

4. Inizialmente è sufficiente lavarsi con acqua tiepida e qualche soluzione disinfettante, prima due volte al giorno, per poi ridurre l’utilizzo della soluzione antisettica (i più efficaci a base di Cloramina T) ad una volta al giorno, mantenendo l’igiene semplice per un’altra volta nel corso della giornata.

5. Esistono delle creme che possano offrire nuovamente al tessuto perineale elasticità e tono e che, allo stesso tempo, garantiscono una riduzione dei processi infiammatori che possano coinvolgere quella determinata zona.

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