prosciutto crudo in gravidanza

Prosciutto crudo: come farlo mangiare ai bambini

E’ tra gli alimenti più apprezzati sulle tavole, nonché patrimonio gastronomico italiano. Eppure, il prosciutto va servito con moderazione ai nostri figli. Il motivo è presto detto: è tra i cibi che potrebbero condurre ad un soffocamento per il bambino. Ovviamente questo non significa farlo sparire completamente dalle nostre tavole, ma semplicemente servirlo con la massima attenzione.

Il prosciutto crudo, precisiamo fin da subito, non deve essere dato al bambino fino ai 18 mesi d’età e può cominciare ad essere introdotto nella dieta del piccolo solo quando il periodo dello svezzamento sarà avviato. E’ bene però usare le seguenti precauzioni: bisogna ridurlo sempre a pezzettini ed eliminare del tutto il grasso. Quest’ultimo si appiccica e si tritura con difficoltà tra i denti, rimanendo sempre filmanetoso.

Inoltre, bisogna ricordarsi di non lasciare mai il bambino mentre mangia il prosciutto e frequentare un corso di manovre di disostruzione pediatriche e PBLS per dotarsi di tutti gli strumenti idonei ad intervenire anche in caso di incidente. Sarebbe utile provvedere anche a fare lo stesso corso a tutti coloro i quali hanno nostro figlio sotto la loro super visione.

Ma perché il prosciutto crudo è così rischioso per i bambini? Principalmente per due caratteristiche: si sfilaccia e ha una forte aderenza. E’ consigliabile quindi cercare di farlo mangiare il minimo indispensabile, senza esagerare, e in particolare non dimenticare mai la qualità. Come scoprire se il prosciutto che acquistiamo è di indubbia provenienza? Facile, basta guardare il colore della fetta, che deve essere uniforme e di colore rossastro, mentre il grasso deve essere rigorosamente bianco.