Primo taglio
Il taglio cesareo è un intervento che deve essere eseguito su particolari indicazioni; essendo pur sempre un intervento chirurgico salvavita, è chiaro che decidere di praticarlo deve presentare più benefici che rischi. La classificazione più semplice di queste indicazioni è triplice: indicazioni fetali, indicazioni materne, e indicazioni materno-fetali. Al di fuori di queste, eseguire un taglio cesareo è improprio, oltre che rischioso.
Le indicazioni fetali sono: cardiotocografia (registrazione del battito cardiaco fetale) non rassicurante; questa può verificarsi sia se ci sono decelerazioni (rallentamenti del battito cardiaco fetale) o accelerazioni (aumento della frequenza cardiaca fetale). Poi, vi sono le presentazioni non ammesse al parto vaginale come nel caso della podalica (in Italia), più raramente di spalle, o cefalica ma variante fronte.
Il cesareo per problematiche del nascituro annovera anche la restrizione di crescita, poiché se il piccolo in utero stenta è più probabile che sopravviva meglio fuori. Infine vi sono le emergenze ostetriche come la placenta previa, il distacco di placenta e il prolasso/procidenza di funicolo.
Per quello che concerne le indicazioni miste materne e fetali vi è il fallimento dell’induzione del travaglio; travaglio ostruito, anche a seguito di sproporzione feto-pelvica; e infine l’infezione endouterina. Discussa è l’indicazione per preeclampsia, poiché numerosi studi attribuiscono al parto spontaneo la “cura” di questa patologia, che può portare a ipertensione cronica.
In aggiunta, vi sono le indicazioni materne, come il pregresso cesareo senza consenso al travaglio di prova; poi si riscontra la volontà materna, anche se non giustificata dalle Linee Guida nazionali e le patologie che controindicano il travaglio (Sindrome di Marfan).
Taglio
Il cesareo, eseguito la prima volta, può essere il primo parto di una donna, oppure essere eseguito anche dopo uno o più parti spontanei. Nessun tipo di parto è consequenziale al precedente, nel senso che chi ha partorito per via naturale può comunque rischiare un primo cesareo e viceversa. Oggi, per fortuna, si cerca, in tutta Italia, di ridurre i tassi di primi interventi, per le donne giovani come per quelle più in là con gli anni.
La motivazione è semplice: il cesareo ha, in percentuale, più complicanze di un parto vaginale; esse sono infettive, traumatiche ed emoraggiche. Ad oggi l’emorragia del post-partum è la prima causa di mortalità materna. Ridurre i primi cesarei e proporre il VBAC (parto spontaneo dopo taglio cesareo) è una necessità di salute per tutte le donne.