Il primo trimestre di gravidanza è il più delicato. Tuttavia, non esistono particolari restrizioni o attività che sono del tutto bandite; è doveroso ricordare, però, che se il lavoro svolto solitamente è esposto ad agenti chimici tossici o è faticoso, esso va abbandonato. I sintomi del primo trimestre di gravidanza possono essere invalidanti e stancare la gravida, per questo va favorito il riposo. Il concepimento e impianto determinano una sintomatologia fastidiosa, nausea e vomito, che richiede una dieta in gravidanza che integri i sali minerali e le vitamine perdute. Esistono cibi in gravidanza che possono essere consumati, e altri che vanno evitati perché pericolosi. Infine, camminare in gravidanza non dovrebbe essere vietato perché migliora l’umore e vale come attività fisica da associare all’alimentazione corretta.
I sintomi del primo mese di gravidanza possono essere attenuati anche attraverso l’alimentazione. Contro la nausea e il vomito, ad esempio, è opportuno fare pasti piccoli e frequenti, evitando i troppi liquidi ma favorendo cibi asciutti (crackers, fette biscottate). In questo modo si evita di avere il gonfiore addominale, tipico di uno stomaco eccessivamente irritato e stimolato; mangiare in gravidanza segue una regola fondamentale, e cioè “non si mangia per due, ma due volte meglio“.
Le banane ad esempio hanno un notevole potere anti emetico, che può essere sfruttato per la nausea gravidica; a preoccupare però sono i cibi vietati in gravidanza. Cosa non mangiare in gravidanza? Tutto ciò che non è cotto o lavato correttamente, in primis; quindi evitare il pesce crudo in gravidanza, per l’alto rischio di salmonella. I salumi, invece, possono essere consumati, ma anche in questo caso non quelli che non sono soggetti a cottura. Per le verdure, vale lo stesso discorso, poiché esse vanno ben lavate per ridurre la probabilità di contrarre la toxoplasmosi.
Cosa si può mangiare in gravidanza? Intanto, è fondamentale bere almeno due litri di acqua al giorno; dopo ciò favorire almeno 5 pasti quotidiani tra frutta e verdura di stagione. Ancora, è importante mangiare formaggio e bere latte per l’apporto che danno di calcio, e la carne o il pesce per le proteine. Anche le uova, ben cotte, sono un sostegno proteico eccellente, ma ci si deve sempre accertare della loro freschezza. Il pane e la pasta, senza esagerare, possono essere consumati giornalmente per garantire un’ottima quantità di carboidrati; anche i dolci possono essere mangiati in gravidanza, ma solo 1-2 volte a settimane. Sono banditi i cibi grassi e fritti perché favoriscono l’aumento eccessivo del peso.
Durante il primo mese di gravidanza può essere fatta diagnosi ecografica; infatti il ritardo, associato a un test positivo, allerta la donna a rivolgersi a un professionista del campo. Purtroppo, a 5 settimane, non è possibile vedere l’embrione, ma solo il sacco vitellino; esso è la prima struttura nutritiva dell’embrione che lo accompagnerà fino alla formazione della placenta.
Cosa evitare in gravidanza? Sin da subito si deve evitare di stancarsi o affaticarsi. Rimane buona norma l’assunzione di acido folico, e di cibi che attenuino la sintomatologia delle prime settimane di gestazione. In questo lasso di tempo la donna comincia a fare i primi esami, sia ematochimici che strumentali; quando si vede la camera gestazionale? Essa è visibile a 4-5 settimane di amenorrea, con un diametro in continua crescita tra una settimana e l’altra.
Durante e dopo le 4-5 settimane di gravidanza l’utero cresce a vista d’occhio e mentre la pancia al primo mese era quasi invisibile, dal secondo in poi comincia ad affiorare. I sintomi del concepimento avvenuto si attenuano ma non scompaiono; anzi, con l’arrivo dell’utero in addome è possibile che possano intensificarsi i sintomi gastro-intestinali, per il dislocamento dello stomaco e delle varie porzioni dell’intestino. E’ in questo periodo che cominciano, infatti, i primi bruciori di stomaco e fenomeni di reflusso.
Di solito, quando viene fatto il calcolo dall’ultima mestruazione, difficilmente si parla di gravidanza a 3 settimane; infatti potrebbe ancora esserci un semplice ritardo mestruale e non una gravidanza. I sintomi della sindrome premestruale e delle prime settimane di gestazione sono comuni; per queste ragioni è meglio aspettare e fare un test di gravidanza insieme eventualmente a un’ecografia.
L’ecografia a 4 settimane è prematura, poiché si rischia di vedere meno di ciò che potrebbe essere rilevato già alla settimana successiva. L’embrione a 4 settimane non è visibile, ma vi è chiaramente la camera gestazionale e un abbozzo del sacco vitellino; quindi a quante settimane si vede l’embrione? La sua presenza è visibile già a 5-6 settimane, e più si va avanti, più è visibile anche il primo cuoricino che batte.
Di tutti i 9 mesi, i primi mesi di gravidanza determinano l’evoluzione dell’embrione, che poi diviene feto e lo stato di salute materno. Sono mesi cruciali, per i quali è meglio il riposo, una corretta alimentazione e un’assistenza ostetrica adeguata alla donna; è giusto eseguire esami del sangue e le giuste ecografie che accertino una corretta crescita del nascituro.
A quante settimane si vede se è maschio o femmina? Di solito, è possibile vedere il sesso anche prima di 20 settimane, ma se vogliamo davvero essere precisi e accurati è bene aspettare l’ecografia morfologica (19-21 settimane di amenorrea).