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Placenta: anteriore, posteriore, bassa, distacco e villi coriali

Placenta

La placenta è una struttura di origine zigotica, composta di tessuti fetali che si interfacciano con i tessuti materni. Anatomicamente è composta anche dal funicolo ombelicale, le membrane placentari (ovvero corion e amnios) ed il parenchima placentare. La sua funzione è quella di proteggere e sostentare il feto nel corso del suo sviluppo. A termine di gravidanza ha una forma discoide, del diametro di circa 15-20 cm, ed il peso della placenta si aggira intorno ai 600 grammi.

Corion

Le membrane placentari sono composte da due strati. L’amnios è la membrana più interna, ha uno spesso di circa 0,1 mm ed è 6 volte più resistente del corion, la membrana esterna spessa 0.4 mm. Le due membrane si fondono insieme dopo le 12 settimane di gravidanza. Il corion contiene le cellule trofoblastiche che comunicano con il sangue materno, ancorano la placenta e producono gli ormoni placentari.

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Villi coriali

I villi coriali sono composti da uno stato altamente vascolarizzato, coperto da trofobrasto caratterizzato da tre tipi cellulari, ovvero citotrofoblasto, trofoblasto intermedio e sinciziotrofoblasto. Queste cellule hanno funzioni specifiche per assicurare la continuazione della gravidanza. L’insieme della ramificazioni che deriva da un unico villo di primo ordine forma i cotiledoni placentari.

Placenta anteriore

La placenta non è sempre posizionata nel medesimo modo rispetto alla parete uterina. In tal contesto a partire da quando si forma la placenta si potrà distinguere la placenta anteriore, la placenta posteriore, la placenta fundica o laterale. Ci sono alcuni casi in cui la placenta dall’ecografia del secondo trimestre risulta bassa in una percentuale de 20%. Tale percentuale si riduce addirittura all’1% nel corso del terzo trimestre. placenta bassa

Placenta bassa

Ciò avviene perché con il crescere progressivo dell’utero,anche la placenta si sposta verso l’alto a parte poche eccezioni, e migrando verso l’alto non si parlerà più della “placenta bassa”. La placenta posteriore bassa e la placenta anteriore bassa sono considerate pericolose nel caso in cui la loro inserzione è anomala. Nel senso che si inseriscono vicino alla cervice o sopra di essa, configurando il quadro tipico della placenta previa centrale. Considerando la migrazione placentare si può far diagnosi di placenta previa solo dopo la 28-30esima settimana.

Placenta posteriore

Quando si eseguono i controlli ecografici le gestanti vengono a conoscenza di varie terminologie legate alla placenta. Ad esempio, placenta posteriore cosa vuol dire? Tutto dipende dal punto d’impianto della stessa sulla superficie uterina. La posizione della placenta (nel caso della placenta posteriore si trova sul retro dell’utero verso la colonna vertebrale), nella maggior parte dei casi, non influisce negativamente sulla gravidanza nè sul parto naturale.

Distacco placenta

Il distacco di placenta è una complicanza della gravidanza in cui la placenta si stacca completamente o in parte dalla parete uterina. A seconda della sua natura, il distacco di placenta ha sintomi e conseguenze differenti. Se il distacco è minimo, non ci sono praticamente conseguenze, basta un pò di risposo. Se invece riguarda una porzione più estesa della placenta, al bambino non arrivano più sostanze nutritive e ossigeno a sufficienza.

Questo può portare a restrizioni anche importanti della crescita e, anche se raramente, a morte in utero, specie se il distacco di placenta è massiccio e improvviso. Poiché l’unica possibilità di intervento è il parto, il distacco di placenta può comportare parto prematuro. Se il distacco di placenta determina perdite di sangue importanti, per la mamma può essere necessaria una trasfusione di sangue. In alcuni casi, anche se rari, il sanguinamento risulta inarrestabile anche dopo il parto. Bisogna allora procedere con l’asportazione dell’utero, ovvero un’isterectomia.