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Pessario in gravidanza: una valida alternativa al cerchiaggio

Il pessario è un anello ginecologico di silicone che si applica sul collo dell’utero. Viene utilizzato già da anni per il trattamento del prolasso uterino, ma qualche anno sta trovando applicazione anche nell’ostetricia per il trattamento dell’incontinenza cervicale in gravidanza. Gli ultimi studi pubblicati su Lancet mostrano risultati molto soddisfacenti nella prevenzione del parto prematuro causato da incontinenza cervicale.

Negli ultimi studi condotti si è dimostrato come il parto prematuro prima delle 34 settimane di gestazione sia stato meno frequente nel gruppo di donne con incontinenza cervicale che hanno portato il pessario, rispetto al gruppo di controllo cioè a quelle che non lo portavano. In particolare solo il 6% del gruppo con pessario ha avuto un parto pretermine contro il 27% di quelle che non lo hanno portato.

In conclusione si è dimostrato che l’utilizzo del pessario in gravidanza laddove si presenti un’ incontinenza cervicale diminuisce significativamente il rischio di parto pretermine. L’assenza di linee guida tuttavia fa di questa una pratica ancora empirica e tra le varie scuole di pensiero vige ancora un po’ di confusione su quali siano le indicazioni precise al suo utilizzo, e in che modo si possano ottimizzare i vantaggi di questa tecnica sicuramente meno invasiva del cerchiaggio, ma secondo alcuni scettici anche meno efficace.

I vantaggi del pessario sono senz’altro la facilità con cui viene applicato per via vaginale, talvolta anche dalla donna stessa, correttamente istruita a farlo autonomamente e l’assenza di rischio infettivo. Un limite invece è senz’altro il doverlo fare su misura, e il fatto che una misura troppo larga potrebbe essere inefficace.

Al pari del cerchiaggio anche con il pessario è necessario attenersi al riposo a letto e coadiuvare il tutto con una terapia tocolica, con progesterone o altri farmaci atti a fermare le contrazioni. L’inserimento stesso del pessario infatti potrebbe scatenare qualche piccola contrazione che va tenuta sotto controllo con riposo e farmaci tocolitici.