foto_politica_figlio unico

Perché ho scelto di avere un figlio solo

Chiara, madre di Mia, 4 anni, mi racconta come la sua bambina è arrivata desiderata, ma un po’ per caso e ora lei redattrice televisiva per molti programmi anche di MTV, lavora ancora freelance e non riesce più ad avere una collaborazione continuativa con nessuna produzione tv, sarà anche per colpa del fatto che ha una figlia?

Intanto le chiedo se vuole altri bambini, lei mi dice che non crede ne avranno un altro, anche se i nonni sono dispiaciuti che la nipotina cresca senza un fratellino o sorellina, ma per motivi di lavoro ed economici ed organizzativi (i nonni non vivranno per sempre), forse è meglio così. Chiara risponde ai nonni: “Beh, mia figlia sarà una bimba con tantissimi amici, che saranno come fratelli, anche se senza un fratello o sorella veri!”.

Non è la prima storia del genere che ascolto: famiglie che decidono di avere un solo figlio, perché già dopo il primo le mamme hanno avuto difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro, figurati dopo un altro. Oppure difficoltà delle coppie ad organizzare la propria vita con un figlio, figurati con due o più.

Oppure anche si è deciso di avere un figlio solo per colpa della crisi, che non si sa se e quando finirà in sostanza. Non abbiamo parlato anche noi, tempo fa, di quanti bimbi sono nati in meno, proprio da quando è iniziata la crisi: ricordate l’articolo?

I genitori di Mariateresa per esempio le dicono a lei e a suo marito che sono due “pazzi” ad aver avuto due bambini uno dietro l’altro e a volerne anche un terzo. E loro, come nonni, sono molto presenti, abitano vicino alla figlia, e sono abbastanza giovani per aiutare e vedere crescere i nipotini. E nonostante questo dicono alla nuova famiglia che è un rischio mettere al mondo più figli, col mondo incerto da tutti i punti di vista, di oggi. E con tutte le spese che un figlio comporta in tutte le fasi della sua vita.

Sognatori i miei amici o realisti i nonni? Sicuramente vedere tante famiglie con un solo figlio fa un po’ strano, abituati alla classica immagine della famiglia italiana, con almeno due bambini. E immaginarsi tutti questi figli unici che cresceranno senza un fratello/sorella con cui confrontarsi nelle diverse età, a casa, leva sicuramente qualcosa al loro sviluppo e ricchezza di vita, bisogna pensare anche questo.

Ma il mondo va così, un tempo, vent’anni fa, mio papà ha deciso che avere il terzo figlio era troppo da un punto di vista economico, per la nostra famiglia, e quindi ha frenato il desiderio di mia madre di avere semmai il maschio, dopo due femminucce: oggi invece ci si limita nei desideri ancor prima e per obbligo o legge! (Quasi come in Cina)

Poi ci sono anche altri motivi per decidere di non avere un secondo figlio: semmai il primo ha stravolto tanto la vita di noi mamme, lavorativamente, ma anche come tempistiche per le mamme in altri campi. Non si ha più una vita sociale, semmai si è una mamma single o separata e quindi figurati trovare un fidanzato, con un figlio appresso.

Oppure semplicemente la vita di coppia è stata talmente stravolta che è difficile anche solo pensare di ricominciare di nuovo per un lui e una lei con un altro figlio, pur con tutte le gioie di una maternità/paternità.

C’è anche un libro a tal proposito: Patatrac, il sesso dopo i figli di Alessandro Colizzi e Silvia Cossu una coppia che ha ben vissuto sulla propria pelle tale estrema esperienza. Un libro che è appena diventato anche un film! 😉

La nostra deliziosa Claudia racconta che la vivacità e l’allegria del suo bambino di 3 anni l’ha un po’ fatta desistere dal desiderio forse (mai dire mai!) di avere un altro figlio.

I figli levano quindi lavoro, soldi, energia, desideri in generale, ma per fortuna al loro posto lasciano tanta tanta gioia!