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Perchè fare attenzione ai farmaci in gravidanza

Ormai sappiamo quanto sia importante per la donna che desideri un figlio adottare uno stile di vita ed assumere una dieta volta al benessere del nascituro, già dal periodo pre-concezionale. Le indicazioni scientifiche incoraggiano la futura mamma ad evitare il contatto con i pesticidi e gli ambienti insalubri, a non fumare nè assumere droghe ed alcolici; optare per un’alimentazione ricca di frutta e verdura, con l’integrazione di acido folico e praticare esercizio fisico quotidiano.

Una particolare attenzione è riservata a tutti quei casi in cui la donna, sia in fase pre-concezionale che durante la gestazione, debba assumere dei farmaci.

Oggi grazie all’evoluzione degli strumenti diagnostici e terapeutici, le donne possono curarsi durante i nove mesi di attesa del bambino. Ma ciò non può avvenire con superficialità e senza il parere del proprio medico o ginecologo.

Questo perchè il corpo femminile, in questo periodo, è sottoposto a significativi cambiamenti fisiologici che alterano le proprietà farmacocinetiche dei farmaci. Alcune di queste modificazioni, ad esempio, influenzano l’assorbimento dei medicinali, alterando i loro effetti. Inoltre c’è da tenere presente che nel primo trimestre si modifica il rapporto tra acqua e grassi, così ad esempio se si assumonofarmaci liposolubili , questi si andranno ad accumulare nel tessuto adiposo per essere rilasciati nuovamente nell’organismo nei tre mesi successivi, con gravi rischi per il bambino.

Ma quali sono, precisamente, questi pericoli? Gli effetti dei medicinali sono direttamente correlati alla fase della gravidanza in cui vengono assunti. Durante le prime settimane, nelle prime fasi embrionali, si formano organi delicatissimi come il cuore e altamente sensibili all’influenza dei farmaci; in questo periodo è più elevato il rischio di aborto.

Nel secondo trimestre il pericolo è rivolto maggiormente alle malformazioni, infatti tra la diciannovesima e la ventunesima settimana di gestazione è prevista l’ecografia morfologica, per analizzare l’anatomia fetale per lo screening o la diagnosi di eventuali anomalie.

Mentre nel periodo appena precedente il parto si possono manifestare emorragie perinatali e problemi respiratori. A volte il danno non è subito evidente alla nascita, emerge solo in seguito a carico del sistema neurologico, quindi diagnosticato intorno a sei mesi di vita del bambino o, addirittura, durante il percorso scolastico.

Oggi un aiuto, soprattutto per i disagi relativi la nausea dei primi mesi, la ritenzione, il malessere che colpiscono le gestanti viene dall’omeopatia. Grazie alle sostanze attive molto diluite presenti nella loro composizione, questi prodotti vengono sempre più prescritti dai medici. Ma, anche in questi casi, la consulenza dello specialista è fondamentale per individuare quelli più adatti alle esigenze ed alle peculiarità della donna.

Concludendo possiamo affermare che oggi sono maggiori i farmaci ed i rimedi prescritti alle gestanti, permettendo loro di superare le difficoltà derivate da patologie che, altrimenti, metterebbero a rischio la vita del piccolino; tuttavia non è opportuno curarsi da sole. Prima di scegliere un farmaco è importante conoscere le conseguenze a breve e lungo termine sul corpo della madre e del suo bambino, per questo è necessario consultare sempre il medico anche per medicine che assumiamo abitualmente.