Parto naturale dopo cesareo
La scelta tra parto naturale o cesareo dovrebbe essere ben contestualizzata alle condizioni materne e fetali; entrambi, infatti, richiedono particolari indicazioni, e se da un lato il parto vaginale è quanto di più fisiologico possa esserci, dall’altro un taglio cesareo può rendersi del tutto necessario. Tuttavia, le donne precedentemente cesarizzate, possono scegliere un secondo parto diverso: il VBAC (parto naturale dopo cesareo).
L’accesso a un travaglio di prova (TOLAC) è possibile anche dopo il secondo cesareo, compatibilmente con la volontà materna e un monitoraggio adeguato della gravidanza e del travaglio di parto.
Il VBAC è supportato dalla Letteratura Scientifica mondiale, poiché abbatte i rischi emorragici, traumatici e infettivi, tipici del parto chirurgico.
Tuttavia, è utile, al fine di ottenere un parto spontaneo dopo cesareo, valutare l’età materna, l’indice di massa corporea, l’etnia di appartenenza, e l’indicazione del precedente cesareo.
L’analisi del precedente cesareo è utile per prevedere e prevenire che si manifesti nuovamente la necessità di ripetere il parto operativo addominale. Importante, poi, è quando incorrere in un’altra gravidanza dopo cesareo, poiché per partorire per via naturale devono essere passati dai 12 ai 18 mesi dal cesareo.
Inoltre, per il personale di sala parto, è opportuno supportare la donna che sceglie di partorire dopo il cesareo, rispettando la natura ed evitando di indurre il parto. L’induzione aumenta il rischio di rottura d’utero in travaglio.
Parto naturale
Nonostante tutte le future mamme abbiano paura del dolore del parto spontaneo, esso è più sicuro del cesareo, specie quando questo viene eseguito a priori, senza una corretta valutazione dello stato di salute della diade.
Ma quanto fa male partorire? Le contrazioni dell’utero sono dolorose, sebbene la soglia del dolore di ognuna e lo stato emozionale possono influire sulla percezione dolorifica.
Oggi, per chi teme il dolore, è possibile un parto naturale con epidurale; chiaramente è un parto pilotato, più che “naturale”, ma che può essere una valida alternativa.
Tutte le donne che affrontano una seconda gravidanza dopo cesareo devono sapere della possibilità di non reiterarlo. Rimanere incinta dopo il parto è possibile, specie se non si allatta in modo esclusivo, ma qualora questo accadesse la donna va accompagnata per ridurre al minimo i rischi e le complicanze di una gravidanza troppo ravvicinata.
I parti naturali predispongono la donna a una ripresa più veloce dello stato pre-gravidico dopo parto; e anche se la vagina dopo il parto tende a modificarsi, essendo un muscolo, riprenderà nel giro di qualche settimana la sua normale tonicità.
Parto cesareo
Il parto cesareo è l’estrazione del feto e della placenta per via chirurgica addominale. Quanti cesarei si possono fare? Non esiste un numero preciso, anche se chiaramente più cesarei si fanno maggiori sono i rischi rispetto ai benefici; il rischio più ricorrente è la formazione di aderenze che rendono l’utero fibroso e eccessivamente rappresentato da tessuto cicatriziale che può compromettere le gravidanze successive.
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A quante settimane il cesareo programmato? Di norma a 39 settimane di gravidanza, ma se la precedente cicatrice è ombelico-pubica, si può anticipare anche a 38. Infine, va precisato che parlare di parto normale non presuppone necessariamente il parto vaginale, poiché la normalità dipende da quanto quel tipo di parto si adatta alle esigenze e ai bisogni della donna e del nascituro.