Parto cesareo
Il nostro Paese rientra tra quelli in Europa con il più alto numero di parti cesarei. Sempre più donne, infatti, vengono sottoposte al taglio cesareo. Si tratta di un intervento chirurgico vero e proprio con tutti i rischi del caso, a cui ci si affida per la salute della madre e del nascituro. Un intervento salva-vita che segnerà per sempre il corpo di una donna. Vediamo come e perché.
La storia del taglio cesareo
Il parto cesareo è un intervento chirurgico che si svolge in sala operatoria e prevede l’estrazione del bambino mediante un’incisione addominale. Non a caso il termine cesareo deriva dal latino “tagliare”.
Il primo tentativo di taglio cesareo è stato eseguito nel 1500 da Jakob Nufer. Nel 1826 è stato poi fondamentale il contributo del chirurgo britannico James Barry. È però nel 1846 che viene riconosciuto all’italiano Edoardo Porro il primo caso di parto cesareo realmente riuscito.
Oggi il parto cesareo è una pratica salva-vita in casi di rischio per la madre e per il bambino. Ma è da riconoscere anche che molte donne vengono sottoposte ad un parto cesareo senza una buona causa. Stiamo comunque parlando di un intervento chirurgico, i rischi ci sono ed è da sfatare il mito del parto non doloroso.
Quando sottoporsi al parto cesareo
Il parto cesareo è solitamente programmato con la futura madre intorno alla 38esima settimana di gravidanza. Le motivazioni per cui si debba prendere questa decisione possono dipendere da diversi fattori. Solitamente si ricorre al parto cesareo in caso di gravidanza gemellare, età avanzata della madre, placenta praevia o peso eccessivo del bambino.
Determinante poi è anche un bacino troppo stretto della madre o una posizione sbagliata del nascituro. Infatti, se il feto non è in presentazione cefalica, ovvero non ha la testa rivolta verso il bacino materno, bisogna intervenire con un taglio cesareo.
Il parto cesareo avviene spesso anche per ragioni d’urgenza. A travaglio avviato, infatti, può accadere che delle complicazioni possano far diventare il parto troppo rischioso per la salute della madre e del bambino e che dunque si debba procedere tramite taglio cesareo.
Parto cesareo: pro e contro
Le donne sono da sempre spaventate dal parto naturale. Terrorizzate dal travaglio e dal dolore che si potrebbe provare, le future mamme tendono a preferire il parto cesareo.
Ecco che si ricorre al’intervento anche quando non è strettamente necessario. Questo purtroppo accade sempre più spesso, quasi dimenticando i rischi che un parto cesareo può prevedere. Inoltre, dopo un parto cesareo il corpo di una donna è segnato per sempre da tre cose: la cicatrice provocata dall’incisione, la perdita della tonicità muscolare e il gonfiore della pancia.
Una cicatrice per tutta la vita
Il segno più evidente di un parto cesareo è la cicatrice da cesareo. Si tratta di un taglio orizzontale che solitamente ha una lunghezza di 6-8 cm e si trova a pochi centimetri dal pube. Si tratta di un temutissimo taglietto che inizierà a dare i primi fastidi una volta terminato l’effetto dell’anestesia per il parto. L’incisione segnerà il corpo di una donna per sempre ma sarà anche la testimonianza dell’inizio di un amore, quello tra una madre e il proprio figlio, che durerà altrettanto per tutta la vita.
Gonfiore e perdita della tonicità muscolare
Il corpo di una donna in gravidanza è soggetto a notevoli cambiamenti, primo tra tutti è l’aumento di peso. In aggiunta a ciò, una scorretta alimentazione insieme ad una vita meno attiva causa un accumulo maggiore di grasso in zone del corpo come glutei, gambe e fianchi. Inoltre, la ritenzione idrica può diventare la causa di vene varicose, cellulite e gonfiore ai piedi.
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Il consiglio è quello di praticare dell’attività fisica non solo dopo il parto ma anche durante la gravidanza. Questo per combattere la perdita di tonicità muscolare. Durante la gravidanza, infatti, viene prodotto in quantità maggiori della norma un ormone che induce il rilassamento dei muscoli. Per contrastare questo indebolimento è bene svolgere degli esercizi di ginnastica dolce pre-parto.