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Palatoschisi e cheiloschisi: il labbro leporino

Il labbro leporino, anche definito cheiloschisi è una malformazione del labbro superiore, nello specifico si tratta di una fessurazione di questo in senso mediale monolaterale o bi laterale. La palatoschisi invece è una malformazione del palato che mette in contatto questa struttura con le cavità nasali. Le due malformazioni possono trovarsi anche più comunemente associate ed è il caso della labiopalatoschisi.

La labiopalatoschisi è la più comune malformazione del distretto cervico- facciale, con una incidenza di un bimbo ogni 700-800 nascite. Le cause della malformazione sono multifattoriali: la predisposizione genetica, ma anche fattori ambientali quali una alimentazione poco variegata in gravidanza e l’esposizione a fattori teratogeni nelle prime 12 settimane, sembrano intervenire nella scorretta formazione delle strutture della bocca, che si formano a partire dalla quinta settimana di gestazione.

La diagnosi di questa malformazione è ecografica ma molto difficile se non impossibile, per cui talvolta si effettua solo nel terzo trimestre, o non viene fatta.

Esistono tre varianti di labbro leporino: forma completa, forma incompleta, forma a frusta. Nella prima la schisi (fessura) colpisce il labbro fino ad arrivare alle fosse nasali. Nella forma incompleta invece il labbro è interessato interamente nello spesso ma non in tutta l’altezza. Nella forma a frusta la cute e la mucosa sottostante sono integre mentre è danneggiato il muscolo sottostante.

Le conseguenze di queste malformazioni sono sia fisiologiche e psicologiche. Non è raro che si verifico anche turbe dell’alimentazione in questi bambini, per questo motivo l’intervento di correzione chirurgica è consigliato già dal terzo mese di vita. Chirurgicamente si può riparare sia il labbro che il naso, nelle forme bilaterali però per una migliore ricostruzione è necessario attendere fino ai 3 anni di età.

Anche per le palatoschisi esiste una classificazione a seconda che sia coinvolto il palato primario o quello secondario. La chirurgia delle malformazione del palato mira a richiudere queste strutture, a restituire una corretta deglutizione, ed evitare danni fisiologici ed estetici, ma non è del tutto risolutiva. Sovente infatti si regista una riduzione delle dimensioni del palato ed una scorretta eruzione dentaria.