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Ossiuri nei bambini: come prevenirli e curarli

Tra le infezioni più diffuse in età pediatrica ci sono i vermi intestinali. Se tuo figlio frequenta il nido o la scuola dell’infanzia potresti aver già sentito parlare degli ossiuri. Sai cosa sono? Come si curano e come sia possibile prevenirli? Gli ossiuri sono i vermi che si vanno a formare all’interno dell’intestino a seguito del contatto con agenti infettanti. Gli ossiuri sono responsabili di una delle più comuni parassitosi intestinali umane: l’enterobiosi, che colpisce milioni di bambini in età scolare ogni anno.

Riconoscere questo tipo di infezione non è semplice, in quanto spesso si possono avere gli ossiuri senza la manifestazione di alcun sintomo. Tuttavia, uno dei segnali che può indicare l’enterobiosi è il prurito intorno al retto, in modo particolare di notte. Tale prurito è, tuttavia, indice di un contagio avvenuto almeno 2 settimane prima.

Altri sintomi che possono manifestarsi, solo in alcuni casi e in diversi soggetti, sono comuni a molte infezione dovute a diversi parassiti intestinali e sono: oltre al prurito anale, dolori addominali, nausea, vomito, coliti, costipazione o diarrea, fino ad arrivare alla dissenteria o ad emorragie rettali.

L’infezione si trasmette con estrema facilità.
Il contagio avviene quando si ingeriscono delle uova di ossiuri di dimensioni microscopiche, agenti che, nella gran parte dei casi, si trovano su oggetti che sono comunemente nelle nostre case (le superfici della cucina, utensili da cucina, cibo, scrivanie, tavoli di mense, giocattoli, attrezzature del bagno, toilette, bicchieri, vestiti, con particolare riferimento a intimo e pigiami, asciugamani e biancheria da letto e sabbiere sia quelle per bambini, presenti nei parchi pubblici, che quelle degli animali.

Dopo che le uova di ossiuri passano nell’apparato digerente, si schiudono all’interno dell’intestino tenue e da qui le larve di enterobio scivolano nell’intestino crasso, dove si stabiliscono come parassiti. Dopo circa 2 o 4 settimane successive al contagio, gli ossiuri adulti migrano dall’intestino crasso all’area che circonda il retto. Qui, i vermi femmina, escono dall’ano e depositano migliaia di uova, che rappresentano gli agenti di contagio, in quanto, ogni qualvolta la persona contagiata si gratta nel punto in cui sente il prurito, le uova microscopiche si spostano sulle dita che probabilmente, soprattutto nei casi in cui non si è a conoscenza di aver contratto questa infezione, verranno poi a contatto con moltissimi oggetti, vestiti e cibi, causando quindi la contaminazione di tutto l’ambiente circostante.

Le uova di ossiuri sono piuttosto resistenti: in un ambiente favorevole la durata media della loro vita può arrivare fino a 3 settimane. Per eliminarle dagli indumenti è necessario fare lavaggi con alte temperature, mentre le superfici e gli oggetti vanno sia lavate che disinfettate.

L’enterobiosi causata dai parassiti intestinali colpisce prevalentemente i bambini sia per le loro minori difese immunitarie, sia per la loro attitudine a giocare con il terreno o con altre superfici o oggetti contaminati senza poi lavarsi le mani.

Quando questa infezione viene contratta dei bambini può succedere che intorno al retto si formi un eczema dovuta all’eccessivo sfregamento della zona. Nelle bambine l’infezione da ossiuri potrebbe diffondersi alla vagina e causare un’infezione vaginale. Se hai il sospetto che il tuo bambino abbia questa infezione, o sai che sta girando negli ambienti che frequentate, anche se non è un’attività per niente piacevole, controlla la cacca del tuo bambino, nel pannolino oppure nel water. Gli ossiuri hanno l’aspetto di minuscoli fili bianchi e mobili lunghi circa 1 cm.

La conferma della diagnosi da enterobiosi può essere effettuata tramite un semplice esame, chiamato “scotch test”, che consiste nell’appoggiare una sottile striscia di carta adesiva sull’apertura anale del soggetto a rischio. Questa operazione va eseguita al mattino, prima dell’evacuazione e del successivo lavaggio. Se presenti, le uova del parassita rimarranno attaccate alla parte collosa dello scotch e verranno poi facilmente identificate all’esame microscopico.

Solo a diagnosi accertata potrai procedere alla cura della parassitosi da ossiuri, mediante l’assunzione di vermifugo come per esempio il Vermox o il Combantrin, per un periodo di tempo non inferiore alle 2 settimane.
Se anche il prurito dovesse risultare particolarmente fastidioso e quindi necessitare un trattamento specifico, puoi chiedere al tuo medico di consigliarti una crema per alleviare questo disturbo.

Tra i rimedi naturali, particolarmente efficace è l’assunzione di aglio che ha un grande potere antinfiammatorio e antibatterico e che, proprio per questo aiuta a ripristinare la salute dell’intestino.
Anche il finocchio e la malva sono altri due rimedi naturali che possono essere di aiuto contro l’enterobiosi.
Il finocchio riduce i gonfiori e regolarizza la peristalsi, la malva protegge le mucose, riduce l’infiammazione e ha effetti lassativi. Inoltre, camomilla e calendula possono essere utilizzate come impacco sulla zona anale per alleviare il prurito esterno.

La prevenzione è comunque l’arma più efficace contro tutti i tipi di infezioni e gli ossiuri in particolare, pertanto, per quanto possibile, riserva alla tua casa e al vestiario una pulizia costante e accurata, dedica una scrupolosa attenzione all’igiene personale e privilegia un’alimentazione povera di zuccheri e ricca di probiotici!

Dopo di che incrocia le dita, dagli ossiuri ai pidocchi, i bambini possono essere veicolo di moltissimi contagi familiari, e visto che è la stagione giusta per andare al mare, fai particolare attenzione anche alle infezioni da sabbia!