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Neonato: l’importanza del contatto pelle a pelle

Il tatto è il primo organo sensoriale che i bambini sviluppano in utero, non a caso la loro prima esperienza di contatto è con la madre. Nel periodo gestazionale il piccolo è, infatti, in grado di percepire fin da subito il tocco dei genitori. Il grembo della mamma è per lui un luogo sicuro e alla nascita è nel contatto con lei che ritrova quel senso di protezione di cui ha bisogno. Il contatto e la carezza sono, dunque, bisogni primari dell’essere umano e la soddisfazione di questa esigenza è fondamentale nella definizione dello sviluppo di un modello più significativo per tutti i futuri rapporti, che il piccolo instaurerà nella sua vita.

Il contatto pelle a pelle favorisce l’instaurarsi di una gratificante relazione di attaccamento e l’avvio di un fondamentale processo quale è definito il bonding, ovvero un legame emotivo ed affettivo profondo che può iniziare già durante la gravidanza quando infatti i genitori cominciano ad immaginare il proprio bambino e a comunicare con lui, attraverso il pancione, con la voce e il tatto. Questa prima relazione di attaccamento ha grande importanza per il piccolo e la sua sopravvivenza e la sua attivazione, pur essendo facilitata nei primi momenti di vita del bambino, può avvenire in realtà anche in periodi successivi grazie a elementi specifici.

Il piacere del contatto corporeo gratifica e soddisfa non solo il bimbo, ma anche i genitori. Nel patrimonio culturale di molti paesi del mondo, viene praticato attraverso il massaggio infantile che costituisce una vera e propria tradizione antica, tramandata di madre in figlia. L’evidenza clinica e recenti ricerche hanno dimostrato che il contatto comporta numerosi effetti benefici sullo sviluppo e sulla maturazione del piccolo.

Grazie ad un contatto più profondo è dunque possibile, attraverso il massaggio infantile, proteggere e stimolare la crescita e lo sviluppo del bambino. Ciò ancor di più nei casi in cui il bambino e i genitori vengono subito separati fisicamente alla nascita, come per cesareo o parto prematuro, facilitando l’evoluzione emotiva, comunicativa e relazionale del neonato con effetti positivi sullo sviluppo fisiologico e psicologico.