foto mamma e bimbo

I neonati riconoscono i volti dal momento della nascita

Neonati riconoscono i volti: non solo una credenza

I neonati riconoscono i volti appena nascono? Adesso c’è una risposta a questo quesito. Spesso i neo-genitori si chiedono se i loro pargoletti siano davvero in grado di riconoscerli. I bambini in realtà dimostrano una notevole capacità di identificazione delle persone più importanti intorno a loro, riescono a individuare e soffermarsi su alcuni visi. L’impressione perciò è che i neonati riconoscono i volti delle persone a loro più vicine. Una capacità davvero importante per degli esserini così piccoli. L’individuazione dei volti è sempre stata considerata come una facoltà che si sviluppava con il tempo. Una capacità, quindi, non presente nei neonati. Adesso, un recente studio, ha ribaltato queste considerazioni.

Neonati: lo studio sul riconoscimento dei volti

L’Università di Trento, in collaborazione con l’Ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, ha condotto uno studio proprio su questo quesito, fino ad oggi irrisolto. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Gli studiosi hanno analizzato un gruppo di neonati attraverso uno speciale elettroencefalogramma pediatrico. La ricerca è stata condotta nei primi giorni di vita dei piccini. L’obiettivo è stato osservare quale zona del cervello si attiva nei neonati mentre osservavano dei volti stilizzati.
Il risultato davvero sorprendente è che i piccoli utilizzano le stesse zone del cervello di un adulto, ossia le aree corticali occipito-temporali del cervello. Sino ad oggi queste aree erano considerate non sviluppate nei neonati. La ricerca dell’Università di Trento rivoluziona, quindi, alcune credenze sul funzionamento del cervello dei bambini.

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foto neonato

I neonati riconoscono i volti. I risultati della ricerca

Una ricerca dai risvolti sorprendenti che apre nuovi scenari.
Intanto, il cervello dei bimbi risulta più organizzato e specializzato di quanto si pensava in passato. Oltre ciò, la mente dei neonati sembra sia proprio focalizzata su questo aspetto di identificazione. Tutto ciò per aiutare i piccini a costruire fin da subito delle rilevanti relazioni affettive. In altre parole il cervello dei neonati sembrerebbe essere già predisposto per l’interazione sociale. La ricerca smentisce la credenza diffusa che vede il neonato come una tabula rasa da riempire di nuove capacità. Al contrario, l’organizzazione celebrale dei neonati risulta essere già coordinata e complessa.
I risultati di questa ricerca sono rilevanti specialmente nello studio delle malattie dello spettro autistico. Difatti i bimbi soggetti a questi disturbi, sembrano possedere in misura minore la facoltà di identificazione dei volti. La ricerca dell’università di Trento, potrebbe quindi aiutare la scoperta precoce di queste patologie.

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