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Nausea in gravidanza rimedi: la cannabis aiuta? La nuova moda

Nausea gravidica

La nausea è uno dei sintomi principali delle prime settimane di gestazione. La nausea gravidica ha delle base fisiologiche e colpisce più del 50% delle donne nelle ore mattutine. Le forti nausee, nel primo trimestre, si accompagnano molto spesso al vomito, alla diarrea e alla perdita di peso.

Contro la nausea, prima di assumere farmaci è sempre meglio valutare la possibilità di rimedi non invasivi. Intanto, le abitudini alimentari fanno la differenza: mangiare poco e spesso aiuta a mantenere sempre lo stomaco pieno in modo equilibrato; poi, esistono cibi anti-emetici come le banane. Tuttavia, è sempre meglio consumare alimenti asciutti, come crackers o fette biscottate. Tra i rimedi naturali quello più funzionante è lo zenzero.

Cannabis in gravidanza

In America sempre più gestanti, in particolari giovanni donne tra i 20 e i 30 anni, fanno uso di Cannabis; la marijuana sembrerebbe alleviare la nausea. Essa inoltre è efficace come antidolorifico, specie a gravidanza avanzata, quando si avverte fastidio alle gambe; non è strano inoltre che per combattere l’insonnia se ne faccia abuso per potere riposare, compatibilmente con la crescita del pancione. Gli esperti attribuiscono questo fenomeno crescente alla liberalizzazione della marijuana; le donne infatti pensano che questa non abbia alcun effetto negativo sul feto. La verità è un’altra e cioè che non si dispone ancora di studi sufficienti che ne attestino la reale sicurezza per mamma e nascituro.

Uso della Cannabis in gravidanza

Il New York Times ha rivelato che circa il 4% delle donne incinta americane ha fatto uso di Cannabis almeno nel mese precedente alla rilevazione; questo dato contro il 2,4 del 2002. Se, però, consideriamo una fascia ancora più giovane di future mamme, tra i 18 e i 25 anni, il consumo aumenta fino al 7,5%; questa percentuale si avvicina di più al 9% di quelle che dichiarano l’uso di alcool in gravidanza. Il principio attivo della marijuana è il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) che è in grado di attraversare la placenta e arrivare al feto. Nonostante tutto, i ricercatori collegano l’assunzione in gravidanza con: basso peso alla nascita, parto prematuro, e aborto.