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Movimenti fetali in gravidanza: perché bisogna contare i calci del bambino

Quanti calcetti al giorno

A partire dal quinto o dal sesto mese di gravidanza, quando la mamma comincia a percepire con chiarezza i movimenti del feto, questi ultimi sono un segnale molto utile per permettere anche alla mamma, senza l’ausilio di particolari strumenti, di tenere sotto controllo il benessere del suo piccolo. Ma è davvero necessario contarli? Questo metodo può essere considerato attendibile contare i movimenti? E quanti dovrebbero essere ogni giorno per avere la certezza che il bambino stia bene? In merito a questo ci sono dei sostanziali cambiamenti rispetto a ciò che si sosteneva in passato. Infatti un tempo si diceva che per stare tranquille occorreva contare almeno dieci movimenti fetali nell’arco di dodici ore.

Ma per la gran parte delle donne passare la giornata a controllare i calcetti è una tortura, una sottovalutata fonte di ansia, preoccupazione e timori spesso immotivati. Non tutti i bambini si muovono allo steso modo, con lo stesso vigore e con la stessa frequenza. Ogni bambino ha il proprio temperamento e le proprie caratteristiche fisiche, le quali sono dunque molto soggettive. Alcuni bambini sono più attivi, altri molto meno, e tutto ciò è assolutamente normale.

Meglio affidarsi alla professionalità di chi assiste la nostra gravidanza e ha le conoscenze e gli strumenti per valutare il benessere del nostro bambino e la corretta evoluzione della gestazione. Nonostante questa consapevolezza, sono molte quelle mamme che amano avere tutto sotto controllo diretto.

A tal proposito potrebbe rivelarsi utile adottare un metodo di valutazione in particolare. Per controllare che tutto vada bene, è sufficiente dedicarsi all’ascolto del piccolo per un lasso di tempo di circa una decina di minuti, tre o quattro volte al giorno, in orari diversi della giornata.


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Basta sedersi su una poltrona, rilassarsi, e limitarsi a sentire solo se il piccolo si sta muovendo. Senza dover necessariamente contarne i movimenti presi singolarmente a mò di indagine.

L’importante è che se una o due volte dovesse rimanere fermo, questo non susciti preoccupazioni. Anche loro hanno l’abitudine di riposarsi e di dormire, anche se in tempi più brevi.