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Montata lattea

Montata lattea: che cos’è?

Circa quattro o cinque giorni dopo il parto, quello che prima era solo colostro (in gravidanza inizia la sua formazione) viene sostituito dal vero e proprio latte, e tutto ciò si manifesta in un modo alquanto particolare, che rende questa situazione riconoscibile alla donna. Stimolare, tramite la suzione dell’attaccamento precoce del bambino al seno, è il primo passo verso l’avvicinamento del momento in cui ci sarà la montata lattea.

Seno in gravidanza

Il seno in gravidanza ,si inizia a preparare all’allattamento già durante la gestazione, quando avviene il completamento della formazione della ghiandola mammaria, sia dal punto di vista morfologico che funzionale (con la secrezione e l’escrezione del latte dal seno). Il seno di una donna incinta aumenta di volume perché si prepara alla formazione del latte in gravidanza, ci può essere dolore ai capezzoli, la fuoriuscita di liquido dal seno.

Ingorgo al seno

È molto importante, una volta che è avvenuta la montata lattea, incoraggiare l’allattamento a richiesta, così che il bambino si nutra bene, con la quantità di latte che necessita per crescere sano e per tutto il tempo che gli è utile per nutrirsi e per farsi tranquillizzare e coccolare dal contatto con la propria mamma.

Inoltre, più latte viene assunto dal bambino e meglio è per la rigenerazione a livello mammario della giusta quantità di cui il bambino ha bisogno. Questo meccanismo è alla base della protezione dall’ingorgo mammario. I sintomi si manifesta con seni turgidi, la ridotta o nulla fuoriuscita di latte dal capezzolo, dolore al capezzolo ed a tutto il seno.

montata lattea

Gli ingorghi si formano per il ristagno prolungato di latte nelle cisterne del latte, perché il bambino non ne assume abbastanza, o perché viene staccato troppo presto senza poi favorire lo svuotamento del seno tramite la spremitura o l’utilizzo del tiralatte. E per fronteggiare questo problema, ed evitare che si evolva in mastite in allattamento, basta qualche accorgimento caratterizzato da leggeri e delicati massaggi al seno ed impacchi caldo-umidi prima di attaccare il bambino al seno, in modo da sciogliere gli ingorghi e favorirne lo svuotamento.

Fitte al seno

Le prime volte che si allatta il proprio bambino, si può avvertire un lieve dolore al capezzolo, che poi passa subito. Questo è il caso di una condizione fisiologica, ma se invece si hanno fitte insostenibili, accompagnate dalla presenza di seni turgidi dai quali non fuoriesce il latte, e se si ha anche la febbre in allattamento, sapremo che c’è in corso un’infiammazione e va assolutamente controllata e gestita da professionisti, affinché possa risolversi, non sviluppandosi ulteriormente, ed eventualmente continuare ad allattare il proprio bambino.

Mastite sintomi

Con la montata lattea, i sintomi prima descritti sono accompagnati anche da aumento della temperatura a livello del seno (il seno caldo potrebbe spaventare), il quale aumento spesso può essere confuso con la febbre determinata dalla presenza di mastite. La donna riconosce la montata lattea dal fatto che attaccando il bambino al seno, si nutre regolarmente, c’è più latte (per la precisione il primo latte).

La mastite invece va curata tramite l’assistenza dell’ostetrica sull’allattamento e la terapia farmacologica prescritta dal medico per fronteggiare la reazione infiammatoria. Per ogni dubbio, ogni incertezza è bene consultare il prima possibile l’ostetrica, in modo che possa valutare da vicino la situazione ed in caso di necessità di una terapia farmacologica introduca l’intervento medico.