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Montagna in gravidanza: benefici e pericoli da considerare

Montagna in gravidanza

In previsione del caldo che sarà protagonista nei prossimi mesi, in tutte le città, la voglia di prenotare una vacanza al fresco è davvero allettante. La prima domanda che ci salta in mente, mentre cerchiamo su internet la meta ideale, è se la montagna in gravidanza comporti dei rischi per la salute del bambino.

La montagna in gravidanza è un tocca sana per mamma e bebè. L’aria fresca ed asciutta favorisce una buona ossigenazione, prevenendo i fastidiosi cali di pressione e le vampate di calore, frequenti durante il periodo dell’attesa. Le temperature più basse, durante la notte, conciliano il sonno, permettendo alla gestante di dormire e riposarsi.

I colori dei panorami, nelle sfumature del verde e del marrone, il rumore dei ruscelli che attraversano le vallate non possono che alleggerire i genitori dai pensieri e dalle paure afferenti il momento del parto. Gravidanza e montagna, in questo senso, evoca momenti di vero relax, lontani dal traffico e dalla routine cittadina.

Nel terzo trimestre di gravidanza il bebè percepisce gli odori del mondo esterno. Quale occasione migliore per stimolare il suo olfatto, inebriandoci con i profumi dei caratteristici abeti, dei pini che coprono come un manto i paesaggi che ci circondano. Per non parlare dei fiori, come i gerani, che decorano i terrazzi di legno, caratteristici di questi luoghi.

Le passeggiate sui sentieri pianeggianti, favoriscono il movimento mantenendo tonico il corpo femminile. Meglio evitare il trekking in montagna su percorsi sdruccevoli, per il rischio di rovinose cadute. Scegliete scarpe comode che avvolgano bene il piede e la caviglia, per sostenere la gamba e non dimenticate il cappello!

Un binomio a cui è necessario prestare attenzione è altitudine gravidanza. Meglio rimanere sotto i 1300 metri di altitudine. In alta quota si riduce la quantità di ossigeno nell’aria. Tale situazione potrebbe esporre la donna a difficoltà respiratorie.

Una domanda che molti medici si sentono rivolgere è relativa alla pericolosità della cabinovia in gravidanza. La cabinovia, così come l’ovovia non sono pericolosi in quanto tali. Meglio evitarli se raggiungono un’altitudine che potrebbe comportare dei rischi per la mamma ed il bebè.

Il fiatone in gravidanza è sempre in agguato. Spesso ne siamo colpite solo per aver salito pochi gradini. In realtà è dovuto al fabbisogno di ossigeno da parte della placenta che lo sottrae all’organismo materno. Quindi attenzione a non stancarvi troppo ed a non allontanarvi dai sentieri sicuri.

Le camminate mettono appetito. Approfittiamo del luogo di villeggiatura per mangiare verdure fresche e cibi locali, più sani rispetto a quelli della grande distribuzione.

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Camminando nei boschi possiamo raccogliere qualche pigna, rametti di varia grandezza per decorare la casa in attesa del primo emozionante Natale con il piccolino. Nei paesi di montagna non mancano le botteghe di artigiani che realizzano oggetti straordinari con il legno. Ottima occasione per dedicarci allo shopping.

In genere la vacanza in montagna presuppone un viaggio in automobile. Salvo diverse prescrizioni mediche, i viaggi in macchina non destano problemi, con le dovute accortezze. Cerchiamo una posizione comoda, regolando lo schienale, cercando il modo di stendere le gambe. Se viaggiamo davanti, si alla cintura di sicurezza, regolata sotto il pancione.

Organizziamo più soste, per evitare di rimanere troppo tempo sedute ed accusare pesantezza e gonfiore agli arti. Ricordiamoci di portare una bottiglia di acqua, mantenere una buona idratazione è fondamentale durante la gravidanza.

Per il viaggio optiamo per un abbigliamento comodo, in cotone o in fibra naturale che permetta la traspirazione della pelle. Attenzione anche all’aria condizionata della macchina: lo sbalzo di temperatura favorisce raffreddori ed infezioni alle vie respiratorie, rovinandoci la tanto attesa vacanza.

Adesso che tutto è pronto per partire: buona vacanza!