Essere genitori è meraviglioso: ogni giorno riserva enormi sorprese, consente di approfondire la conoscenza di noi stessi grazie all’osservazione dei figli che crescono e che rapidamente imparano le nostre regole, ma questa cosa oltre che gratificante e bella, a volte può essere, se il bambino si tocca in pubblico…Emm…imbarazzante!
Non mancherà nell’esperienza genitoriale scoprire il proprio figlio toccare i genitali e procurare piacere al proprio corpo. Accade ai maschietti, così come alle feminucce. Il piacere alla nascita è: orale (durante l’ allattamento); anale (fare pipì e cacca); ed infine quello corporeo (fallico).
Il bambino scopre che toccare alcune parti è piacevole e la cosa ovviamente si ripete ogni volta che ne sente il desiderio. Sta al genitore poi far capire quale sia il luogo ed il momento giusto, per praticare queste speciali carezze.
Molto spesso all’azione privata, resa distrattamente pubblica dall’inconsapevole bambino, segue la sgridata imbarazzata della mamma o del papà; è importante però frenarsi e non esagerare, per il bambino toccarsi e procurare piacere al proprio corpo è un fatto naturale che non viene investito degli stessi significati che vengono attribuiti dai grandi.
Far capire nel giusto modo al bambino che le carezze vanno bene, ma che necessitano di uno spazio privato, intimo, di un luogo opportuno, è importante. Quindi assolutamente vietato punire o far sentire il bimbo/a in colpa, l’ atteggiamento è del tutto naturale, guai se non si verificasse! Attribuire un significato negativo ad un’ azione vissuta così serenamente dal bambino, può causare traumi che possono trascinarsi fino all’età adulta.
È il caso di allarmarsi solamente se il piccolo esagera, se ricorre al toccarsi frequentemente; se si isola, è triste, in questo caso allora è necessario rivolgersi al pediatra che vi consiglierà uno psicologo specializzato in età evolutiva in grado di comprendere le dinamiche che motivano l’ azione persistente del vostro bambino.