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Mangiare carne in gravidanza diminuisce il calo fisiologico del neonato

Calo fisiologico del neonato

Il calo fisiologico del neonato è un evento normale, e del tutto transitorio. Per gli esperti esso è un momento di adattamento e assestamento del piccolo al momento della nascita; il calo, inoltre, aumenta maggiormente nei bambini nati da taglio cesareo. Nel giro di pochi giorni, comunque, il neonato tenderà a prendere quanto perduto.

Calo fisiologico: quanto è la perdita?

La perdita di peso comincia nel corso delle prime 24 ore dalla nascita, per raggiungere il picco dopo 3-4 giorni. Il calo non è quasi mai al di sopra del 10%, ed anticipa l’accumulo di peso che si attesta settimanalmente intorno ai 50 e i 150 grammi.

Calo fisiologico: quanto è la perdita?

Fattori che influenzano il calo fisiologico

Come detto il calo fisiologico nella sua naturalezza, ha comunque fattori predisponenti e/o protettivi. Il taglio cesareo, ad esempio, viene vissuto come un forte stress per il nascituro, e questo inficia sulla sua vita extra uterina e quindi sulla perdita di peso dopo il parto.

Anche l’allattamento influenza molto il calo del bimbo, considerato che solo l’alimentazione al seno materno può mantenere costante l’apporto di nutrienti che c’era in gravidanza grazie alla placenta. Il colostro, nello specifico, aumenta anche la capacità del neonato di trattenere a sé quelle che sono le sostanze che lo aiutano a crescere sin dai primissimi giorni di vita.

Calo fisiologico e alimentazione materna

L’alimentazione materna già in gravidanza può aiutare il feto a conservare delle preziose riserve che gli saranno utili dopo il parto. Ecco perché è importante che la donna mangi regolarmente e in modo sano; i cibi devono ovviamente essere lavati e cotti in modo adeguato, e si deve conoscere sempre la loro provenienza.

Calo fisiologico e alimentazione materna

La carne protegge il neonato dal calo fisiologico?

La carne è un alimento molto dibattuto in gravidanza, poiché si raccomanda che la sua cottura sia sufficiente a eliminare tutti quei patogeni che potrebbero infettare la madre e inficiare sulla salute del nascituro. Eppure, appurato questo, essa è una sostanziosa fonte di proteine.

Secondi nuovi studi, infatti, questo accumulo di proteine della carne verrebbe conservato dal bambino e tradotto in un aumento di emoglobina e quindi ferro (ferritina e sideremia) nel sangue che costituiscono elementi essenziali e protettivi verso il calo ponderale.


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La carne è ricca di proteine nobili, sali minerali e vitamine del gruppo B, che sono utili per mantenere un certo equilibrio fisico nel momento in cui il neonato è predisposto a perdere peso. Ecco perché il calo sembrerebbe ridotto o addirittura assente in figli di donne che hanno consumato regolarmente carne durante la gestazione.