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Lo sport in gravidanza influenza il bambino

Lo dicono anche le Linee Guida della gravidanza fisiologica: iniziare o continuare un’attività fisica moderata in gravidanza non è assolutamente associato ad aventi avversi. L’unico pericolo è relativo ai potenziali rischi associati ad un’attività che preveda impatti fisici o rischi di caduta e traumi addominali. Anche gli sport subacquei sono associati a rischi di difetti congeniti fetali. Ma oltre queste notizie di base, cosa sappiamo sull’influenza che lo sport ha nei confronti del bambino?

Sono stati effettuati diversi studi nel corso degli anni, in cui vari autori (Collings, Hauth ecc) hanno voluto studiare le reazioni fetali in relazione alle attività sportive, dallo jogging alla cyclette.

Nelle ricerche, effettuate in periodi e luoghi diversi, sono stati reclutati vari gruppi di donne in gravidanza, in cui si osservava la frequenza cardiaca fetale durante l’attività fisica, prima e dopo la stessa.

Dalle indagini è risultato comunemente che la frequenza cardiaca fetale aumentava (con accelerazioni e aumento della linea di base) ovviamente all’atto dello sport. Addirittura si registrava un incremento di 4 bpm della frequenza cardiaca fetale.

Un’altra ricerca, ad esempio, valutava l’attività cardiaca fetale prima e dopo lo sport. La linea di base aumentava rapidamente (con aumento dei battiti per minuto) e, soprattutto, è stato calcolato il tempo di recupero di una normale linea di base per il feto che era di 22 minuti. Incredibile, ma vero!

Queste variazioni sull’attività cardiaca fetale, non alterano assolutamente il normale accrescimento fetale e neonatale sulla base della routinaria vita sportiva della mamma.

Detto questo, fare una passeggiata o qualche minuto di attività sportiva non può che essere ben accetta se effettuata con prudenza e con amore di sé e del proprio bambino.